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La nuova politica estera britannica

'Pragmatica com’è, la City potrebbe presto diventare il centro mondiale dello yuan e impiantare la valuta cinese all''interno della stessa UE. [Thierry Meyssan]'

La nuova politica estera britannica
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3 Luglio 2016 - 22.41


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«Sotto i nostri occhi» – Cronaca di politica
internazionale n°192

di Thierry Meyssan.

La stampa
occidentale continua a ripetere così: nel lasciare l”Unione Europea, i britannici
si sono isolati dal resto del mondo e dovranno affrontare terribili conseguenze
economiche. Tuttavia, il calo della sterlina potrebbe risultare un vantaggio in
seno al Commonwealth, una famiglia più vasta rispetto all”Unione e presente in
sei continenti. Pragmatica com’è, la City potrebbe presto diventare il centro
mondiale dello yuan e impiantare la valuta cinese all”interno stesso dell”Unione.

Nell’immagine di apertura: Elisabetta II, Regina del
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, di Antigua e Barbuda, dell’Australia,
delle Bahamas, di Barbados, del Belize, del Canada, di Grenada, delle Isole
Salomone, della Giamaica, della Nuova Zelanda, di Papua Nuova Guinea, di Saint
Kitts e Nevis, di St. Vincent e Grenadine, di Saint Lucia e di Tuvalu.

DAMASCO (Siria) – Gli Stati Uniti restano preoccupati circa la loro
capacità di convincere l”Unione europea a partecipare attivamente alla NATO e circa
la volontà del Regno Unito di continuare l”alleanza militare che hanno
costruito sin dal 1941 per dominare il mondo. Infatti, contrariamente alle
affermazioni dei leader europei, il Brexit non isola il Regno Unito, ma gli
consente di tornare al Commonwealth e di stabilire contatti con la Cina e la
Russia.

L”inquadramento degli europei nella NATO

Gli Stati Uniti e il Regno Unito avevano previsto di
spingere i membri dell”UE ad annunciare l’aumento del loro budget militare al
2% del PIL in occasione del vertice dell”Alleanza a Varsavia (8 e 9 luglio).
Inoltre, un piano di schieramento delle forze lungo il confine con la Russia doveva
essere adottato, compresa la creazione di un’unità logistica congiunta della
NATO e dell”UE, in grado di mettere in comune elicotteri, navi, droni e
satelliti.

Il Regno Unito è stato fino ad ora il più grande
contributore per l”Unione in materia di Difesa con quasi il 15% del bilancio
della Difesa dell’UE. Inoltre, ha comandato l’operazione Atalante per la messa in sicurezza dei trasporti marittimi al largo
del Corno d”Africa e aveva messo a disposizione delle navi nel Mediterraneo.
Infine, era previsto che avrebbe fornito truppe per la costituzione del gruppo
di combattimento dell’UE. Con il Brexit, tutti questi impegni diventano caduchi.

Per Washington, la questione consiste nel sapere se
Londra accetterà o meno di aumentare la sua partecipazione diretta nella NATO –di
cui è già la seconda contributrice – per compensare quello che faceva
all”interno dell”UE, ma senza trarne particolare vantaggio. Anche se Michael
Fallon, l”attuale ministro della Difesa britannico, ha promesso di non minare
gli sforzi congiunti della NATO e dell’UE, non si vede il motivo per cui Londra
sarebbe d”accordo nel piazzare ulteriori truppe sotto un comando straniero.

Pertanto e soprattutto per questo, Washington s’interroga
sulla volontà di Londra di continuare l”alleanza militare che ha costruito con
la Corona dal 1941. Naturalmente, non dobbiamo escludere che la Brexit sia una
messa in scena dei britannici volta a rinegoziare a proprio vantaggio la loro
“relazione speciale” con gli “americani”. Tuttavia, è molto
più probabile che Londra speri di espandere le sue relazioni con Pechino e
Mosca, senza tuttavia lasciar perdere i vantaggi del suo accordo con
Washington.

Le agenzie segrete anglosassoni

Durante la Seconda Guerra Mondiale e prima ancora della
loro entrata in guerra, gli Stati Uniti hanno concluso un patto con il Regno
Unito esplicitato dalla Carta Atlantica [1]. Si trattava per i due paesi di
unirsi al fine di garantire la libera circolazione marittima ed espandere il
libero scambio.

Questa alleanza si è concretizzata nell”accordo dei
“Cinque Occhi”, che attualmente è alla base della cooperazione tra 17
agenzie di intelligence di cinque diversi Stati (gli Stati Uniti e il Regno
Unito, così come altri tre membri del Commonwealth: Australia, Canada e Nuova
Zelanda).

I documenti rivelati da Edward Snowden dimostrano che la
rete Echelon nella sua forma attuale
è «un’agenzia di intelligence sovranazionale che non risponde alle leggi dei
suoi propri Stati membri». Così, i “Cinque Occhi” hanno potuto sia
spiare certe personalità, come il Segretario Generale delle Nazioni Unite o la
cancelliera tedesca, sia condurre una sorveglianza di massa sui propri
cittadini.

Allo stesso modo, nel 1948, gli Stati Uniti e il Regno
Unito fondarono una seconda agenzia sovranazionale, l”Ufficio dei Progetti
Speciali (Office of Special Projects)
che controlla le reti stay-behind
della NATO conosciute sotto il nome di Gladio.

Il professor Daniele Ganser ha dimostrato che questo
Ufficio aveva organizzato numerosi colpi di Stato e operazioni terroristiche in
Europa [2]. Se, in un primo momento, è stato osservato che la “strategia
della tensione” mirava a impedire l”avvento al potere con mezzi
democratici di governi comunisti in Europa, è emerso che essa puntava soprattutto
ad alimentare la fobia del comunismo e a giustificare la protezione militare
anglosassone. Nuovi documenti declassificati hanno dimostrato che questo
dispositivo esiste al di fuori dell”Europa per il mondo arabo [3].

Infine, nel 1982, gli Stati Uniti, il Regno Unito e
l”Australia crearono un”agenzia sovranazionale di cui le pseudo-ONG – la NED e
le sue quattro filiali: ACILS, CIPE, NDI e IRI – formano la parte visibile [4].
Si è specializzata nell”organizzazione di colpi di Stato mascherati da
“rivoluzioni”.

Benché esista una letteratura imponente su questi tre
programmi, non sappiamo nulla delle agenzie sovranazionali che li
sovrintendono.

La “relazione speciale”

Gli Stati Uniti, che si sono proclamati indipendenti
separandosi dalla Corona, si sono riconciliati con il Regno Unito solo alla
fine del XIX secolo (la “Grande Riconciliazione”). I due Stati si
allearono nella guerra contro gli spagnoli a Cuba, poi per lo sfruttamento dei
loro commerci coloniali in Cina. Cioè quando Washington ha scoperto una
vocazione imperialista. Nel 1902, un club transatlantico fu costituito per sugellare
l”amicizia ritrovata, La Società di Pellegrini (The Pilgrims Society). È tradizionalmente presieduta dal monarca
inglese.

La riconciliazione fu convalidata nel 1917 con il
progetto comune di creazione di uno Stato ebraico in Palestina [5]. E gli Stati
Uniti entrarono in guerra a fianco del Regno Unito. Da allora, i due paesi
condividono vari mezzi militari, tra cui – da allora in poi – la bomba atomica.
Tuttavia, durante la creazione del Commonwealth, Washington rifiutò di farne
parte ritenendosi alla pari di Londra.

Nonostante alcuni scontri durante gli attacchi britannici
contro l”Egitto (Canale di Suez) o contro l”Argentina (guerra delle “Falklands”)
o durante gli attacchi statunitensi contro Grenada, le due potenze si sono
sempre strettamente sostenute.

La Corona ha assicurato il finanziamento dell’inizio
della campagna elettorale di Barack Obama, nel 2008, facendo contribuire
generosamente attraverso il trafficante d”armi iracheno-britannico Nadhmi
Auchi. Durante il suo primo mandato, un gran numero di collaboratori diretti
del nuovo presidente erano segretamente membri della Società dei Pellegrini, la
cui sezione statunitense era allora presieduta da Timothy Geithner. Ma il
presidente Obama se ne separò progressivamente dando l”impressione alla Corona di
non essere stata ripagata. Le cose sono peggiorate con le sue dure parole contro
David Cameron su The Atlantic [6], mentre
la visita di Obama marito e moglie alla regina Elisabetta II per il suo
compleanno non è bastata a riaggiustare i pezzi.

Il Commonwealth

Nel disimpegnarsi dall”Unione e nell’allontanarsi dagli
Stati Uniti, il Regno Unito non si ritrova isolato da tutti, ma può di nuovo
giocare il suo asso nella manica: il Commonwealth.

Abbiamo completamente dimenticato che nel 1936 Winston
Churchill lanciò l”idea di integrare gli Stati attuali dell”Unione Europea
all”interno del Commonwealth. La sua proposta finì per sbattere sui pericoli montanti
e sulla guerra mondiale. Fu solo dopo la Vittoria che lo stesso Churchill lanciò
l”idea degli “Stati Uniti d”Europa” [7] e convocò la Conferenza del
Movimento europeo a L”Aia [8].

Il Commonwealth è una organizzazione di 53 Stati membri
che ha una politica solo in materia di valori inglesi di base: uguaglianza
razziale, Stato di diritto, diritti umani di fronte alla “Ragione di Stato”
Tuttavia, propone ai suoi membri di sviluppare gli affari e lo sport. Inoltre, mette
in comune degli esperti in tutti i settori.

La regina Elisabetta II, che è la Sovrana di 16 Stati
membri, è il capo del Commonwealth (titolo elettivo non ereditario).

Che cosa vogliono i britannici?

Dal punto di vista di Londra, sono stati gli Stati Uniti ad
aver rotto la “relazione speciale”, cedendo alla dismisura (hybris) del mondo unipolare e conducendo
in solitudine la loro politica estera e finanziaria. E questo lo hanno fatto in
un momento in cui hanno cessato di essere la prima economia del mondo e la prima
potenza militare convenzionale.

Da qui risulta che l”interesse del Regno Unito è quello
di non mettere più “tutte le uova nello stesso paniere”; di mantenere
gli strumenti comuni che possiede con Washington, mentre si appoggia sul
Commonwealth e intreccia nuovi rapporti con Pechino e Mosca, direttamente o
tramite la Shanghai Cooperation Organization (SCO).

In particolare, il giorno del Brexit, la SCO ha accettato
due membri del Commonwealth, India e Pakistan, che non aveva ancora incluso fin
qui [9].

Mentre ignoriamo tutto dei contatti che il Regno Unito ha
già dovuto prendere con la Russia, si può già osservare il suo riavvicinamento
con la Cina.

Lo scorso marzo, il London Stock Exchange, che gestisce le
borse della City e di Milano, ha rivelato il suo progetto di fusione con la Deutsche
Börse, che gestisce la Borsa di Francoforte, la camera di compensazione
Clearstream e l’Eurex. Ci si aspettava che le due società decidessero
l”operazione subito dopo il referendum sul Brexit. Questo annuncio è stato
tanto più sorprendente in quanto le normative europee proibiscono formalmente
questa operazione che equivarrebbe a creare una “posizione
dominante”. Essa presumeva pertanto che entrambe le aziende anticipassero
l”uscita del Regno Unito dell”Unione europea.

Inoltre, il London Stock Exchange ha annunciato un
accordo con il China Foreign Exchange Trade System (CFETS) e a giugno è
diventata la prima borsa al mondo a quotare buoni del tesoro cinesi. Tutti gli
elementi sono stati posti per fare della City il cavallo di Troia cinese nell’Unione
europea a scapito della supremazia statunitense.

NOTE

[1] «The
Atlantic Charter, 14 August 1941
», by Franklin Delano Roosevelt, Winston
Churchill, Voltaire Network.

[2] Gli eserciti segreti della NATO, Daniele Ganser, Fazi,
2005.

[3] America’s Great
Game: The CIA’s Secret Arabists and the Shaping of the Modern Middle East
,
Hugh Wilford, Basic Books, 2013.

[4] Si vedano «La
NED, nébuleuse de l’ingérence “démocratique”
», par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 22 janvier 2004 e «NED,
vetrina legale della CIA
», di Thierry Meyssan, Rete Voltaire, 8 ottobre 2010.

[5] «Chi è il
nemico?
», di Thierry Meyssan, Rete Voltaire, 4 agosto 2014.

[6] «The Obama
Doctrine
», by Jeffrey Goldberg, The Atlantic (USA), Voltaire
Network
, 10 march 2016.

[7] «Winston
Churchill speaking in Zurich on the United States of Europe
», by Winston
Churchill, Voltaire Network, 19 september 1946.

[8] «Histoire
secrète de l’Union européenne
», par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 28
juin 2004.

[9] «L’Inde
et le Pakistan entrent dans le Groupe de Shanghai le jour du Brexit
», par Alfredo Jalife-Rahme, Traduction Maria Poumier,
La Jornada (Mexique), Réseau Voltaire, 1er juillet 2016.

Thierry Meyssan, 3 luglio 2016.

Traduzione a cura di Matzu Yagi.

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