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Verso una "Primavera latina"?

'Cresce la preoccupazione in America Latina: USA e UK stanno preparando una ''primavera'', sul modello delle ''primavere arabe''. [T. Meyssan]'

Verso una "Primavera latina"?
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15 Maggio 2017 - 05.24


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«Sotto i nostri
occhi» – Cronaca di politica internazionale n°240

di Thierry Meyssan.

Cresce la preoccupazione in America Latina:
gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno preparando una “primavera”,
sul modello delle “primavere arabe”. Certo, stavolta non si tratterà
di diffondere la guerra dividendo le popolazioni lungo linee religiose – i Latinos
sono quasi tutti cristiani – ma di utilizzare elementi di identità locali.
L”obiettivo sarebbe comunque lo stesso: non tanto rimpiazzare dei governi con
degli altri, bensì distruggere gli Stati per sradicare qualsiasi possibilità di
resistenza all”imperialismo.

CARACAS (Venezuela) – Con il tempo, molti leader politici nel mondo hanno
reinterpretato le “primavere arabe”. Quelle che apparivano
rivoluzioni spontanee contro governi autoritari sono ora viste per quel che sono:
un piano anglosassone di destabilizzazione di un”intera regione del mondo per
mettervi al potere i Fratelli Musulmani. Il ricordo della “rivolta araba
del 1916″, durante la quale Lawrence d”Arabia sollevò la regione contro
l”Impero Ottomano facendo sognare ai popoli la libertà per asservirli infine all”impero
britannico, attesta che Londra possiede il saper fare occorrente.

Sembra che gli anglosassoni preparino una nuova ondata di
pseudo-rivoluzioni in America Latina. Tutto è iniziato con un decreto di Barack
Obama, il 9 marzo 2015, il quale dichiarava uno stato di emergenza alla luce
della minaccia straordinaria che la situazione in Venezuela avrebbe
rappresentato per gli Stati Uniti. Questo documento suscitò un”ondata di
indignazione nel continente costringendo il Presidente degli Stati Uniti a
presentare delle scuse nel corso di un vertice internazionale. Ma il decreto
non fu affatto annullato e i preparativi per una nuova guerra sono continuati.

A differenza del Syrian
Accountabilty Act
di George W. Bush (2003), il testo di Obama sul Venezuela
è un decreto presidenziale e non una legge. Pertanto l”Esecutivo non è tenuto a
rendere conto al Potere Legislativo dei suoi preparativi. Se agli anglosassoni
ci sono voluti otto anni per passare ai fatti nel mondo arabo in generale e in
Siria in particolare, molti elementi suggeriscono che occorrerà loro meno tempo
per lanciare un programma di distruzione dell’America Latina.

Disordini sono scoppiati in Brasile, in occasione delle Olimpiadi, contro
il presidente Dilma Rousseff. Costei è stata deposta al termine di un
procedimento parlamentare, certo legale, ma completamente contrario allo
spirito della Costituzione. Questo colpo di Stato è stato effettuato sotto la
supervisione della Banca Centrale -di cui il numero 2 era un brasiliano-israeliano
– da dei deputati, molti dei quali sono ormai accusati di corruzione. I servizi
di sicurezza dello Stato sono rimasti stranamente passivi durante questo golpe.
Il fatto è che, durante le Olimpiadi, sono stati collocati sotto il
coordinamento di… esperti israeliani. Attualmente, il nuovo presidente, il
brasiliano-libanese Michel Temer, è a sua volta ampiamente contestato.

I leader politici hanno venduto la compagnia petrolifera nazionale e tutte
le sue riserve, PeMex, agli Stati Uniti (che non hanno dunque più bisogno
del petrolio del Medio Oriente). Solo l”esercito sembra ancora credere nella
patria.

La situazione non è molto migliore in Messico. Il paese è già di fatto
diviso in quattro. Il Nord conosce una forte crescita, mentre il Sud è in piena
recessione.

Sfruttando gli errori economici del governo, l”opposizione venezuelana è
riuscita a radunare alcune grandi manifestazioni pacifiche. Allo stesso tempo,
ha organizzato piccole manifestazioni di estrema violenza in cui sono stati
uccisi poliziotti e manifestanti. Creando confusione, agenzie di stampa
internazionali danno l”impressione che una rivoluzione sia iniziata contro i chavisti,
cosa che non risulta affatto.

Così, i tre principali Stati latino-americani sono destabilizzati nello
stesso momento. Sembra che i neoconservatori statunitensi anticipino una
possibile pace in Siria e accelerino i loro progetti latinoamericani.

Venerdì scorso, nel corso di un discorso televisivo, il presidente
venezuelano Nicolás Maduro ha messo in guardia il suo popolo contro il progetto
anglosassone di “Primavera Latina”. Ha ripetutamente e ampiamente
citato i precedenti libico e siriano, davanti a un parterre di intellettuali
della regione, al quale, da siriano d’adozione, ero associato.

Traduzione a cura di Matzu Yagi.

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