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Riforme di Renzi? Ecco perché fanno schifo

'Gran parte delle riforme di Renzi sono false se non disastrose. Se gli italiani le conoscessero nel dettaglio, svanirebbe l''entusiasmo. Ecco perché. [Andrea Scanzi]'

Riforme di Renzi? Ecco perché fanno schifo
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3 Aprile 2014 - 15.42


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di Andrea Scanzi.

Tutti vogliono il “cambiamento”, ma non tutti i cambiamenti sono positivi. Gran parte delle riforme di Renzi sono false quando non disastrose. Se gli italiani le conoscessero nel dettaglio, non sarebbero certo così entusiasti come sembrano. La fredda cronaca.

1) Abolizione delle Province.
Falso. Il ddl Delrio ingarbuglia ulteriormente le cose, crea 25mila
nuovi consiglieri e 5mila assessori in più. Non abolisce le Province, ma
crea casomai nuove Città Metropolitane. Delrio parla di 2 miliardi di risparmio. Falso: la Corte dei Conti ha stimato il risparmio al massimo in 35 milioni di euro.

2) Lotta alla mafia.
Renzi si è laureato in Giurisprudenza per tributo a Falcone e
Borsellino, ma non sembra. Come ulteriore favore ad Alfano e dunque a
Berlusconi, sta operando per annacquare il 416ter del codice penale,
quello sul voto di scambio politico/mafia. Renzi intende eliminare la
sanzione per il politico che si mette a disposizione delle cosche e
lasciando unicamente la sanzione per lo scambio voto/denaro o voto/altra
utilità. Renzi si sta così limitando a riproporre una norma che è
risultata sinora del tutto inutile al contrasto degli accordi
politica/mafia.  

 

3) 80 euro in busta paga a
chi prende meno di 25mila euro annui. Falso. Renzi lo aveva promesso
nel corso della conferenza stampa con le slide dell’Esselunga, ma
quell’aumento mensile da maggio sembra già diventato un bonus
una-tantum.
 

4) Abolizione del reato di clandestinità.
Falso. La Svuota Carceri è una legge delega che depenalizza molti reati
indistintamente, anche contro la pubblica amministrazione (peculato e
abuso d’ufficio). Sel aveva proposto un emendamento singolo che aboliva
(e non si limitava a depenalizzare) il reato di clandestinità. Chi lo ha
votato? Solo Sel e M5S. Il Pd ha votato contro. La Svuota Carceri è
stata votata da tutti tranne che Fratelli d’Italia, Lega e M5S (che
l’aveva votata al Senato turandosi il naso o così dicono, sperando che
alla Camera potesse migliorare: una tattica che non convince). M5S non
ha votato “contro l’abolizione del reato di clandestinità”, come vi
raccontano, anzi è stata l’unica con Sel a votarla. La Svuota Carceri si
limita a depenalizzare il reato, tramutandolo in illecito
amministrativo. Non solo: è una legge delega, l’ennesima. Tramite questo
emendamento-macedonia, che contiene tutto e il suo contrario come
quelli su femminicidio o Imu-Bankitalia, il Parlamento rinuncia al suo
ruolo un’altra volta e delega il Governo. Quindi? Quindi il governo ha
otto mesi di tempo per depenalizzare quei reati. Al momento non ha
depenalizzato un bel nulla (qualcuno lo dica a Salvini). E’  solo una
promessa. Un’altra delle tante.
 

5) Le auto blu su Ebay. Per 100 vendute, Renzi ne riacquista 1300 o giù di lì.
 

6) Questione morale: inesistente.
Barracciu è ancora sottosegretaria, Del Basso De Caro è ancora
sottosegretario, l’autorizzazione a procedere per la Brambilla è stata
negata anche dal Pd. E per decenza non parlo di Genovese. I renzini
fanno a gara per andare a vedere il film su Berlinguer di Veltroni, ma
dimostrano di non averci capito nulla.
 

7) Legge elettorale: è una schifezza,
persino peggiore del Porcellum. Infatti l’ha scritta Verdini. Ci sono
tre soglie di sbarramento (4.5, 8, 12%). Ci sono ancora i listini
bloccati. Non ci sono le preferenze. Ci sono ancora le multicandidature
(in 8 collegi). C’è uno spaventoso premio di maggioranza, che regala una
maggioranza bulgara alla Camera se al primo turno prendi il 37% ma che
non garantisce la governabilità se vinci al ballottaggio col 50% più
uno. E’ una legge elettorale folle e scriteriata, praticamente
incostituzionale, e infatti Renzi ne sta rallentando l’approvazione per
poter usarla subito dopo la promulgazione definitiva con un voto
anticipato (a metà 2016) che non dia il tempo alla Consulta di reputarla
incostituzionale.
 

8) Titolo V della Costituzione:
è vero che va cambiato, ancor più dopo la Bassanini del 2001, ma la
riforma renzina ne ripete drammaticamente le storture. Il
malfunzionamento riguarda il riparto di competenze tra Stato e regioni,
ma la riforma ne reitera le patologie. Così il costituzionalista
Gianluigi Pellegrino: “E loro (i renzini, NdR) cosa fanno? Prendono
questo sistema fallimentare (del Titolo V, Ndr) e lo usano per decidere
quali di questi complicati iter legislativi vada eseguito e se scatta o
no il vincolo determinato dall’intervento del Senato
“.
 

9) Snellimento del sistema di approvazione leggi. Falso.
La nuova riforma prevede addirittura 12 modi diversi per approvare una
legge e non snellisce nulla. Casomai incasina. Peraltro, quando il
Parlamento ha voluto, è stato velocissimo anche con il bicameralismo. Il
Lodo Alfano, una schifezza inaudita, è stato approvato in venti
giorni.
 

10) Dicono: “Non volete le riforme, siete immobilisti”. Falso:
le riforme servono, ma vanno fatte bene. E dunque vanno fatte da gente
competente, mica dalle Madia. Per esempio: conferma di due camere
elettive ma con due ruoli diversi tipo Stati Uniti. Dimezzamento del
numero di deputati e senatori. Dimezzamento degli stipendi. Dimezzamento
delle indennità. Miglioramento del riparto di competenze tra Stato e
regioni. Limitazione al ricorso smodato alla decretazione d’urgenza.
Così vorrebbe Civati, così vorrebbe Grasso (orrendamente “minacciato”
dalla Serracchiani). Così vorrebbe Chiti, così vorrebbero i 5 Stelle. Ma
Renzi e i suoi vanno in direzione opposta. 

11) Renzi sta spingendo per un monocameralismo spinto che si confà come una sorta di dittatura del premier.
Il monocameralismo in sé non è un male, ma lo diventa con una legge
elettorale vergognosa, la mancanza di una legge sul conflitto di
interessi e la mancanza di una seria legge anticorruzione. Renzi sta
concretizzando il sogno piduista di Gelli e Berlusconi.
 

12) Rodotà, uno dei firmatari del sacrosanto appello di Libertà e Giustizia, nel 1985 era d’accordo con il monocameralismo. 1) E chissenefrega?
2) Era un’Italia diversa, c’era il proporzionale e quella proposta
aveva comunque dei seri contrappesi. 3) Anche Nicodemo ha cambiato idea:
due anni fa diceva che Renzi era finito. Anche la Picierno ha cambiato
idea: neanche un anno fa diceva che Bersani era Dio e Renzi un
semi-bischero. Anche la Moretti ha cambiato idea (idem come la
Picierno). Anche la Serracchiani ha cambiato idea: nell’ottobre del 2011
organizzava eventi con Civati a Bologna e il grido di battaglia era
“Rottamiamo anche Renzi”. Devo continuare?
 

13) Le riforme di Berlusconi erano uguali o addirittura migliori di quelle di Renzi.
Al tempo, giustamente, la sinistra scese in piazza per difendere la
Costituzione. Ora no perché a mettere la firma sul progetto è uno che
dice di essere quasi di sinistra. E allora stampa e tivù ci stanno. E’ la disinformazione, monnezza.
 

14) In quasi tutti i paesi c’è il monocameralismo.
Sì, ma i padri costituenti italiani sapevano che da noi la democrazia è
nata fragile. Abbiamo una pericolosissima propensione alla dittatura,
all’infatuazione per l’uomo (bischero) della Provvidenza, alla
fascinazione per il citrullo unto dal Signore. E allora hanno creato il
bicameralismo e l’articolo 138 che ne costituisce l’architrave
(quell’architrave che tutti, tranne M5S e qualche cane sciolto di Sel,
volevano cancellare d’estate). Si torna lì: il problema sono i
contrappesi. Che la riforma renzina elimina, aprendo la strada a una
svolta palesemente autoritaria.
 

15) Però almeno con Renzi si risparmia. Falso.
Perché il Senato rimane. Non viene cancellato ma reso inutile. Una
“Camera delle autonomie” che costerà comunque tanto. Renzi ha parlato di
1 miliardo di risparmi, ma quello effettivo sarà inferiore ai 100
milioni.
 

16) La “Camera delle autonomie” concepita da Renzi è un dopolavoro di inquisiti.
148 componenti. 42 membri di diritto (Presidenti di Regione e sindaci
dei capoluoghi di regione). 80 cooptati (due sindaci per regione e due
sindaci di capoluoghi). 21 nominati dal Quirinale (si presume gente alla
Amato o Violante, se li sceglierà Re Giorgio). E 5 senatori a vita.
Allo stato attuale, buona parte di questi potenziali non-senatori è
inquisita. Gente tipo Cota, Formigoni, Scopelliti o Chiodi. Un bel
gruppettino di anime candide, che andrebbero in Senato a svernare e
bivaccare, potendo votare solo per materie quasi sempre marginali e
dividendosi tra un impegno istituzionale e l’altro. Facendo male sia
l’uno che l’altro.

17) Renzi dice che “il paese vuole riforme”. Sì, ma quali? Chi
ha eletto Renzi? Chi gli ha dato mandato di sventrare la Costituzione?
Può un parlamento di nominati, eletto con legge incostituzionale,
modificare la Costituzione? Come può una Boschi arginare un Calamandrei?
Come può un premier eletto da nessuno cambiare radicalmente le regole
con un condannato in via definitiva, interdetto da tutto, che non può
neanche votare ma può decidere come voteranno tutti gli italiani? Stiamo
scherzando?

Non fatevi fregare da questa Brigata Supercazzola,
composta da serial bugiardi e dilettanti allo sbaraglio, tanto
arroganti quanto vuoti. Non spegnete il cervello: è quello che vogliono.

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/03/le-riforme-di-renzi-ecco-perche-sono-una-schifezza/937513/.

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