Chi semina vento raccoglie tempesta: se tu vieni ad ammazzare a casa mia, io poi vengo ad ammazzare a casa tua. Si chiama reciprocità ed è alla base delle relazioni umane, nel bene e nel male. Ti chiami Hezbollah e mi vieni a sparare in Siria? Io ti vengo a far saltare un supermercato a Beirut. Ti chiami Russia e mi vieni a bombardare in Siria? Io ti butto giù un aereo di turisti. Ti chiami Francia e mi vieni a sparare e bombardare in Africa e Medio Oriente? Io ti vengo a mitragliare mentre ti godi l’inizio del fine settimana. Facile, semplice, inesorabile.
Questo non ha nulla a che fare con lo scontro di civiltà , Maometto, la CIA, le covert operations, i valori occidentali, la marsigliese, Marianne con la lacrimuccia, il giubileo, i giochi di luce sul tricolore, la condanna dell’orrore della violenza (pleonasmo), la libertà , il razzismo, i migranti, le “strane coincidenzeâ€, gli imperativi morali, il mio morto fa più piangere del tuo, le banlieue, la democrazia. Anzi no, la democrazia c’entra. È democrazia decidere tutti assieme le cose avendo coscienza del prezzo da pagare per le decisioni prese.
Se il popolo francese ha deciso democraticamente che è suo interesse sparare e bombardare in Mali, in Africa sub-sahariana, in Nord Africa e Medio Oriente, si prenda e pianga i suoi morti com’è giusto che sia. Se non vuole quei morti, decida democraticamente di starsene a casa quieto. Se starsene a casa quieto comporta perdere una certa percentuale di Pil perché non si ha più l’oro, il petrolio, il cacao ed altri coloniali, perché non si esportano più macchine ed armi, perché perde influenza geopolitica in Medio Oriente, sappia che scatteranno i meccanismi di Maastricht perché la sua economia, al netto dei coloniali e del Pil fatto grazie alle ex-colonie, sta messa quasi peggio di quella italiana.
Questo comporterà sacrifici, gli stessi che hanno piegato greci, portoghesi, spagnoli, italiani. Non piace? Poi finisce come coi manager Air France linciati e con la Le Pen al 55%? Decida allora di non perdere quella porzione di Pil, vada a bombardare e paghi il prezzo delle conseguenze.
Si tratta solo di decidere, di stabilire chi decide e di sapere il prezzo connesso alle decisioni. Aiutiamo il popolo francese a crescere, a prendersi le responsabilità del proprio modo di stare al mondo. Tutto il resto è temps perdu.
(15 novembre 2015)*Pierluigi Fagan, professionista ed imprenditore per 22 anni. Da più di dieci anni ritirato a confuciana “vita di studio”, svolge attività di ricerca da indipendente. Nel suo [url”blog”]http://pierluigifagan.wordpress.com/[/url] scrive sul tema della complessità , nella sua accezione più ampia: sociale, economica, politica e geopolitica, culturale e soprattutto filosofica.
[url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.es[/url]