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In morte di #CarloAzeglioCiampi (1920-2016) – biografia non autorizzata

'Fu regista della più colossale svendita di beni di Stato mai fatta nel mondo occidentale e seconda in assoluto solo alla svendita dei beni dell''ex URSS. Non è un Santo di Stato'

In morte di #CarloAzeglioCiampi (1920-2016) – biografia non autorizzata
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16 Settembre 2016 - 11.52


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di Felice
Fortunaci
.

E” morto Carlo Azeglio Ciampi, figura
controversa e decisiva della fase di transizione e impoverimento dell”Italia.
Oggi e nei prossimi giorni verrà incensato dai corifei della stampa di regime
come un Padre della Patria. Forse le cose non stanno così.

Fortunato beneficiario degli infami arresti
del Governatore della Banca d”Italia
Paolo Baffi e del Direttore generale Sarcinelli che lo elevarono fino alla
massima carica della banca centrale.

Divenne Presidente del Consiglio nella fase
più tragica e oscura della storia italiana repubblicana: l”epoca della
trattativa Stato-Mafia sui corpi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il suo
ministro Giovanni Conso tolse il 41Bis a centinaia di mafiosi in circostanze
sospette proprio all”ombra di quella trattativa. Ovviamente Ciampi era
all”oscuro di tutto, o almeno non abbiamo elementi per porre in dubbio la sua
assoluta non conoscenza dei fatti. Il giudizio su un simile Presidente del Consiglio
inconsapevole è evidente.

Regista della più colossale svendita di beni
di Stato mai fatta nel mondo occidentale e seconda in assoluto solo alla
svendita dei beni dell”ex URSS.

Ha puntato tutta la sua azione politica
sull”assunto che solo l”Unione Europea poteva salvarci da noi stessi. I dati
sul surplus commerciale della Germania oggi ci chiariscono che se l”Europa ci
ha salvati da noi stessi non ci ha certo salvati dalla Germania.

Ha raggiunto le massime cariche dello Stato
– Ministro del Tesoro, Presidente del Consiglio dei Ministri e Presidente della
Repubblica – senza mai aver partecipato nemmeno alle elezioni del suo
condominio. È stato pioniere di una prassi sempre più ingombrante, di cui gli è
grato erede anche l’attuale premier.

Oggi ci diranno che era un santo, anzi, lo
proclameranno Santo di Stato. Secondo noi non lo era: ha commesso errori
gravissimi, fino a prova contraria in buona fede, ma piangiamo ancora oggi le
conseguenze delle sue scelte.

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