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Lo strano caso del crocifisso di Salvini

Possibile che nella cattolicissima Italia nessuno se ne sia accorto? Lo tiene al contrario, sì: capovolto. Lo impugna per la testa e lo punta con i piedi verso il cielo. Sullo sfondo l'attacco al papa.

Lo strano caso del crocifisso di Salvini
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29 Maggio 2019 - 00.05


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di Luisa Martini
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Tutti abbiamo visto Salvini mostrare il rosario e baciarne il crocifisso, mentre affidava al Cuore Immacolato di Maria prima la vittoria del proprio partito, poi (errata corrige) l’Italia e l’Europa. Lo ha fatto davanti alla piazza e alle telecamere in due momenti mediaticamente forti della vicenda elettorale: le ultime fasi della campagna e la prima conferenza stampa dopo il voto, rilasciata mentre ancora veniva ultimato lo scrutinio delle europee.
Sappiamo quanto clamore ha suscitato questo gesto (a conferma, tra l’altro, che si è trattato di una scelta comunicativa efficace).
Abbiamo letto le condanne, numerose e autorevoli, provenienti dal mondo cattolico per questo uso strumentale di simboli religiosi in campagna elettorale (uno su tutti, il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Parolin).
A molti italiani però questo gesto è piaciuto, tanto che proprio per questo hanno deciso di votare Salvini o di smorzare i toni fino a ieri critici nei suoi confronti. Mostrare il rosario, quindi, ha ‘pagato’, e già oggi, ad appena un giorno dall’esito delle votazioni, compaiono articoli come quello sulle pagine de La Stampa, con cui ci si affretta a consolidare il risultato ottenuto riposizionando il personaggio: improvvisamente, nel giro di sole 24/48 ore, Salvini si sarebbe ormai allontanato dall’ala ultradestra guidata da Burke alla quale è tuttora strettamente legato (non solo da simpatie personali ma anche da interessi economici, come ricorda un articolo del Fatto uscito pochi giorni fa), e avrebbe abbandonato le posizioni critiche nei confronti di papa Francesco esibite chiassosamente fino alla vigilia del voto (dalle felpe con scritte anti Bergoglio, alle dichiarazioni ostili, ai fischi della piazza milanese all’indirizzo del pontefice appena qualche giorno fa); Salvini, secondo costoro, si sarebbe trasformato improvvisamente nell’interlocutore ideale per la Santa Sede.
Tutto scorre molto veloce, la memoria del pubblico è breve e la confusione tanta, così nessuno ha notato una cosa inquietante, che stava e sta sotto gli occhi di tutti: nelle sue esibizioni, Salvini tiene il crocifisso al contrario. Com’è possibile che nella cattolicissima Italia nessuno se ne sia accorto?
Lo tiene al contrario, sì: capovolto. Lo impugna per la testa e lo punta con i piedi verso il cielo.
È possibile verificarlo nelle riprese e nelle immagini del comizio di Milano e della conferenza stampa già citata. Lo maneggia come un piccolo spadino, forse come la spada che Alberto da Giussano brandisce nello stemma della Lega: tenuta così, quella che per i cattolici è un’arma spirituale viene a ricordare quasi un’arma fisica, puntata però (che strano) proprio verso quel Cielo di cui intanto si invoca la protezione.
Tra l’altro, in questo modo non si vede più nemmeno la forma della croce, ma una specie di T rovesciata. Quella T rovesciata ricalca casualmente anche il cosiddetto Martello di Thor, di origine vichinga ma legato anche al mondo celtico. Siamo ancora dalle parti del culto del Tanaro e del dio Po, della consacrazione celtica, ma in una forma infinitamente più asciutta ed essenziale rispetto alle ampollose ampolle leghiste degli anni novanta. 
Sappiamo che è la croce cristiana non per quello che si vede, ma perché l’oggetto in questione è arcinoto. E la gente non vede ciò che ha davanti agli occhi, vede quello che ha nella mente. Su questo si gioca gran parte della comunicazione visiva, e gli spot pre e post elettorali di Salvini non fanno eccezione.
Che Salvini non abbia grande confidenza con la corona del rosario è del tutto evidente da come la maneggia, e non possiamo che domandarci, con il cardinale Parolin: “Ma Salvini l’ha mai recitato, un rosario?” Risposta: a quanto pare, no.
Ma la questione è un’altra: essendo il rosario, e in particolare il crocifisso, un elemento così importante della sua scelta comunicativa e per di più nelle fasi cruciali (ci sia concesso il gioco di parole) del voto; sapendo fino a che punto, nella campagna elettorale di qualsiasi leader, tutto è studiato attentamente a tavolino, soprattutto l’uso di immagini e simboli; sapendo questo, è pensabile che la posizione del crocifisso, fulcro del messaggio, sia stata lasciata al caso? No.
Tutti sanno che il crocifisso viene capovolto solo in segno di disprezzo o a scopo di profanazione (come per esempio tra i satanisti). Nessun devoto si sognerebbe mai di maneggiare il crocifisso in quel modo, tenendolo per la testa, capovolto. Tanto meno in pubblico, per mostrarlo ad altri come simbolo della propria fede, invocando Colui che esso rappresenta. Una goffaggine grossolana, a dir poco; una mancanza di rispetto, a essere precisi; in ogni caso, un’incoerenza tra gesti e parole. Un crocifisso capovolto non è una svista, un caso, un dettaglio irrilevante: è qualcosa di fortemente connotato. Eppure, silenzio.
I possibili livelli di lettura di questa scelta sono più di uno, e probabilmente coesistono.
C’è un livello ‘celodurista’, tipico della Lega: a questo livello, Salvini non può tenere in mano la corona del rosario come la teneva devotamente la nonna, o come la tengono i Santi nei quadri sopra gli altari, deve tenerlo come uno che ce l’ha duro, quindi stringerlo nel pugno e maneggiarlo senza tanti complimenti, come viene viene. Il messaggio visivo è, suppergiù: non sono bigotto, la mia fede non sarà perfetta però è concreta e sincera. E comunque guardate, ho tutto sotto controllo, tengo in pugno anche Nostro Signore e ho dalla mia parte la Madonna, quindi votatemi!
C’è un livello simbolico, già citato: il simbolo cristiano per eccellenza, la croce, maneggiata e mostrata in quel modo si fonde visivamente con il simbolo padano della spada di Alberto da Giussano. Salvini si trasfigura, diventa il nuovo paladino di fede, patria, famiglia, forse un nuovo crociato, o un templare, chi lo sa… bisognerebbe chiedere al cardinale Burke che di queste cose si intende.
E poi c’è un livello più sottile: a questo livello, il crocifisso è rovesciato deliberatamente. Con tutto ciò che questo significa. Non stiamo dicendo che Salvini è un satanista, né ci interessa qui discutere delle sue convinzioni personali. Ma indubbiamente alcune cose non tornano.
Chi è stato crocifisso al contrario, storicamente, è stato San Pietro: chi cerca attualmente di spingere alle dimissioni il successore di Pietro è la corrente dell’ultradestra cattolica, guidata da Burke, amico e socio di Salvini in vari concreti interessi, come già ricordato. Sappiamo che fiumi di denaro provenienti dai gruppi fondamentalisti cristiani degli Stati Uniti finanziano generosamente l’estrema destra in tutti i Paesi UE, e non solo. L’influenza di questa corrente riguarda ad esempio il Brasile del nuovo presidente Jail Bolsonaro, che – curiosa coincidenza temporale – a fine maggio consacra la nazione sudamericana, anche lui, al Cuore Immacolato di Maria.
Quanto può pesare, nei complessi equilibri dell’Europa e del mondo, l’ipotesi di uno scisma all’interno della Chiesa di Roma, scisma che secondo molti osservatori si sta già verificando? E quanto può pesare anche il contrario, ovvero il mutare degli equilibri europei a favore dell’estrema destra, nelle vicende interne di una Chiesa che ancora esercita un grandissimo potere, dispone di mezzi imponenti e nasconde molti segreti?
Quali e quanti interessi si muovono intorno a queste due diverse prospettive e a questi scenari?
Sappiamo che sta emergendo ad opera di investigatori anche laici la presenza di organismi sovranazionali di natura esoterica in grado di condizionare la politica di singoli Stati e di gruppi di nazioni. Tali organismi agiscono senza tenere conto dei confini politici con vari mezzi, palesi ed occulti, per raggiungere finalità che non coincidono con gli interessi di una singola nazione, ma che di quegli interessi si servono per il loro diversi scopi.
Chi ha interesse a rovesciare la croce di Roma? Chi ha interesse a lanciare un segnale che possa stare sotto gli occhi di tutti, sì, ma senza essere visto?
 
 
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