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Democrazia Zombi contro la Siria

L’annunciato attacco USA contro la Siria è un insulto all’intelligenza del mondo. Il problema tuttavia è che buona parte del mondo è stupido... [Roberto Quaglia]

Democrazia Zombi contro la Siria
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5 Settembre 2013 - 22.50


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Un canto di guerra e di stupidi

di Roberto Quaglia.

L’annunciato attacco USA contro la Siria è un insulto
all’intelligenza del mondo. Il problema tuttavia è che buona parte
del mondo è stupido. Era stupido quando bruciava le presunte streghe
nel medioevo. Era stupido quando si lasciava trascinare in guerre
mondiali da decine di milioni di morti solo pochi decenni fa. Non si
capisce perché d’un tratto dovrebbe smettere di essere tanto
stupido quanto è sempre stato nel corso di tutta la sua storia. In
effetti, credere senza alcun motivo plausibile che oggi la gente sia
mediamente meno stupida che in passato è qualcosa di particolarmente
stupido.

Ciò che contraddistingue uno stupido è
soprattutto l’incapacità di comprendere ciò che evidente. Questo
succede anche a molta gente con un elevato I.Q. Ci sono ragioni
precise per questo, che la psicologia ha spiegato molto bene (per
esempio con il fenomeno del “confirmation bias”, l’errore
che la mente umana compie quando si rende cieca di fronte ad una
verità sgradita). In misura variabile siamo tutti, rigorosamente
tutti stupidi in parecchie circostanze. È nella natura umana
avere comportamenti stupidi in molte situazioni della vita. Alcuni,
tuttavia, se ne approfittano.

Il fatto che agli stupidi naturali si aggiungano anche gli stupidi
acquisiti – gli instupiditi e quelli che fanno di tutto per esserlo
spegnendo un cervello che la natura avrebbe voluto funzionante –
rende quindi il mondo quello che è.

In Siria dopo due anni di lotta cruenta Assad stava vincendo la
guerra civile, o se preferite la guerra contro le milizie armate,
addestrate ed eventualmente addirittura infiltrate in Siria
dall’Occidente. Ed è quindi perfettamente logico che ad un passo
dalla vittoria Assad si metta ad usare armi chimiche contro la
propria popolazione allo scopo di farsi attaccare dal più potente
esercito del mondo che non aspettava altro. E questo, proprio mentre
accoglie una squadra di ispettori ONU che ha invitato ad indagare
esattamente sull’uso di gas. Solo per uno stupido questo
ragionamento assurdo riesce ad apparire paradossalmente logico. Per
fare un esempio comprensibile a tutti immaginiamo una finale
calcistica di Coppa dei Campioni – i giocatori della squadra che
sta vincendo 5 a zero a 10 minuti dalla fine senza alcun motivo si
scagliano sul portiere avversario e mentre un paio lo tengono fermo,
tutto il resto della squadra a turno lo sodomizza, dopo che il
capitano ha invitato l’arbitro ad avvicinarsi per vedere bene e non
avere dubbi circa la doverosissima squalifica. Stessa cosa, con la
differenza che a comportarsi così in una guerra non solo finisci per
perdere una partita già vinta, ma ti squalificano non solo dal
campo, ma anche dal mondo, cioè vai pure a lasciarci la pelle. In
effetti, per credere ad una tale completamente inverosimile versione
dei fatti una normale quantità di stupidità non basta – è
necessario avventurarsi verso le frontiere inumane
dell’encefalogramma piatto. Tuttavia, in molti riescono in questa
missione impossibile.

Un’altra chicca per il meritato dileggio dei posteri è la
reazione degli stupidi alle motivazioni americane per l’attacco
alla Siria. Gli USA infatti dichiarano di volere attaccare la Siria a
causa del fatto che la Siria ha attaccato la Siria. Non ci avete
capito niente? Proviamo ad esprimerlo in altri termini: dato che
Obama non concorda sul modo in cui secondo lui Assad avrebbe ucciso
alcuni siriani, Obama si propone ad uccidere altri siriani nel modo
in cui secondo lui i siriani vanno uccisi – con i costosissimi
missili tomahawk e cruise. In futuro probabilmente anche col fosforo
bianco, pure esso un’arma chimica, con cui gli americani l’altro
ieri già uccidevano gli iracheni a Falluja (vedere per credere) nell’indifferenza generale. Trascuriamo un attimo
il fatto che l’accusa stessa nei confronti di Assad è del tutto
falsa, è affascinante osservare gli stupidi e gli instupiditi
assentire con beota accettazione di fronte a sillogismi di tale
idiozia.

In definitiva sono gli stessi stupidi ed instupiditi che a suo
tempo trovarono ragionevole che Bush causasse la morte di un milione
di iracheni (l’ordine di grandezza è questo) a causa del fatto che
Saddam Hussein aveva ucciso 148 iracheni (questa è infatti l’unica accusa per cui
Saddam sarebbe in seguito stato condannato a morte). Ma cosa sono
quelle quattro streghe bruciate nel medioevo a confronto? È oggi che
si fa la storia, la storia vera, quella della stupidità! È
agghiacciante e sublime osservare gli stupidi commuoversi ancora oggi
di fronte alle eco ed i fantasmi delle innumerevoli tragedie del
passato mentre essi sono incapaci di vedere quelle che si verificano
proprio ora davanti ai loro occhi a bella posta chiusi.

A gennaio 2013 il giornale inglese Daily Mail riporta di
alcune email che un hacker avrebbe sottratto al fornitore britannico
per la difesa Britam Defense, con tanto di nomi e cognomi, nel
quale si menzionerebbe il piano di Washington di organizzare con
l’aiuto del Qatar un attacco coi gas in Siria da attribuire ad
Assad, così da avere un pretesto per attaccare la Siria. Quasi
subito l’articolo scomparirà dagli archivi del Daily Mail a
causa di una denuncia per diffamazione da parte della Britam
Defense
– sarebbe emersa una certa evidenza che le emails siano
state falsificate. D’altra parte in situazioni così nebulose è
arduo capire se si tratta di una maldestra falsificazione semplice
oppure di una più elaborata e complessa falsificazione della
falsificazione. Ad ogni modo noi possiamo recuperare e leggere la
notizia epurata su Archive.org. Le parti salienti sono state tradotte su Megachip.

Il dubbio che ci possa essere qualcosa di vero in questo progetto
di operazione “false flag” non viene agli stupidi? No, ci
mancherebbe altro, la stupidità è un vero e proprio toccasana
contro gli effetti perniciosi del dubbio, in effetti esiste proprio
per quello poiché il dubbio ed i pensieri che esso genera
distraggono dalle cose pratiche della vita di tutti i giorni. Così a
nessuno stupido oggi viene in mente che è per lo meno curioso che i
cosiddetti giornalisti della grande stampa in questi giorni non
ripeschino questa notizia decisamente inquietante per approfondirla.

Soprattutto perché tutte le maggiori guerre degli ultimi
cent’anni e più sono state iniziate giustificandole a suon di
bugie, anche se i libri di storia sono ancora reticenti sul tema –
a dispetto dei documenti inconfutabili emersi nel tempo. Addirittura
Hitler volle apparire buono fingendo di essere stato attaccato dalla
Polonia per giustificarne l’invasione. E per limitarci ai giorni
nostri gli eventi inscenati nell’occasione di “September 11” (si veda a riguardo il mio libro Il Mito dell’11 Settembre)
sono serviti come pretesto per l’aggressione all’Afghanistan
mentre per attaccare l’Iraq ci si è inventata la favola di “prove
inconfutabili” dell’esistenza di armi di distruzione di massa che
Saddam sarebbe stato prontissimo ad usare contro l’Europa– armi
che in seguito si è dimostrato che nemmeno esistevano. Questa
Volta è Diverso
suggeriscono discretamente i media che già in
precedenza avevano mentito in situazioni analoghe e lo stupido per
non smentirsi ci crede. Quello che in realtà è diverso questa volta
è che la balla è di una inverosimiglianza mai vista in precedenza,
tanto da fare dichiarare anche a Putin che sarebbe “puro nonsenso” da parte
di Assad avere usato armi chimiche ora che i suoi nemici sono già
quasi sconfitti. Le parole di Putin hanno ancora un peso e qualche
barlume di pensiero qua e là si accende nell’oscurità idiota. Un
celebre conduttore radiofonico mainstream americano fa scalpore
dicendo l’indicibile, accusando Obama di possibile complicità nell’attacco coi gas. L’unico
giornalista italiano presente sulla scena del crimine addirittura
riferisce in
un articolo su Il Giornale
che nel luogo dove si sarebbe
consumata la tanto deprecata tragedia non c’è la benché minima
traccia di alcuna strage coi gas e gli abitanti stessi a riguardo
cascano dalle nuvole. Qualche piccolo dubbio fa capolino anche sulla grande stampa anglosassone. La BBC viene
addirittura beccata a mostrare una foto di cadaveri iracheni del 2003 presentati come siriani. Tra la realtà in
Siria e la rappresentazione che ne danno i media occidentali c’è
visibilmente un abisso. Ci vuole così tanto a comprendere l’ovvio?

Tanto più che la decisione di attaccare la Siria era stata presa…
dodici anni prima, già all’indomani dell’11 settembre. Parola di Wesley Clark, generale americano ed ex comandante supremo
della NATO in Europa che a suo tempo lo apprese da un collega
generale all’uscita di una riunione al Pentagono, quando già
l’Afghanistan veniva bombardato. Attaccheremo altri 7 paesi in 5
anni
, dichiarò il generale nel 2001. Fece la lista. Iraq, Siria,
Libia, Libano, Sudan, Somalia ed Iran. Beh, la tempistica ha segnato
un po’ il passo, ma con un po’ di pazienza i fatti si stanno
allineando a questa previsione. Quando già a suo tempo io parlavo di
questa lista ricordo che gli stupidi e gli instupiditi mi ridevano
dietro. Impossibile, dicevano con un’espressione di
imperdonabile saccenza. Non era ancora cominciato il tam tam
mediatico hollywoodista finalizzato a demonizzare le nazioni ed i
popoli che si era deciso di attaccare e per gli stupidi quelle guerre
non erano quindi immaginabili. Oggi che le si è rese immaginabili si
è in grado di farle senza che gli stupidi ne rimangano turbati e
magari facciano anche casino.

Domanda ingenua, ma doverosa: apprendendo da fonti al di sopra di
ogni sospetto che l’attacco alla Siria era già stato programmato
dagli USA oltre dieci anni fa, riuscirà il nostro stupido a
sospettare che tutto il resto sono panzane?

Macché. Ma neanche per sogno! La Realtà è un accessorio
sopravvalutato.

Se l’Occidente fosse democratico e soprattutto se applicasse le
proprie regole, trascinerebbe il Premio Nobel per la Pace Obama al
tribunale dell’Aia per giudicarlo per crimini di guerra (o tentati
crimini di guerra, se il Congresso gli vieterà l’attacco e lui per
caso ubbidisse – dopotutto nel diritto penale non esiste solo
l’omicidio, ma anche il tentato omicidio) il che sarebbe utile
anche a rivedere l’importanza che chissà perché si riconosce
all’istituzione del premio Nobel. In effetti, se Obama bombarda la
Siria sarebbe interessante una formale incriminazione per complicità
in crimini di guerra per gli accademici di Svezia; benedicendo Obama
con un insensato Premio Nobel per la Pace preventivo che ora si
guardano bene dal revocare gli hanno rilasciato una patente morale
per uccidere chicchessia in nome “del bene”.

La guerra d’aggressione è il più tipico dei crimini di guerra,
l’Occidente ama ripeterlo spesso, anche se quasi sempre a
sproposito. Lungi da me il volermi qui ergere a difesa della retorica
sui cosiddetti crimini di guerra – la storia recente insegna che
tale retorica serve soltanto ai forti per travestirsi da buoni e
demonizzare gli avversari che vuole fare passare per cattivi. Vincere
perché si è più forti – come è sempre stato nella storia del
mondo – non basta più, adesso si vuole vincere perché si è
“buoni”, “nel giusto” e “moralmente superiori”. Questo è
ciò che più di tutto infastidisce, questa ipocrisia dell’Occidente
ormai tracimata in una vera e propria psicopatia – una
disconnessione progressiva con i fatti del mondo reale. Siamo
regrediti ai tempi infausti delle crociate.

La procuratrice svizzera Carla del Ponte – quella che per inciso
processò Milosevic – ha dichiarato che per ora le uniche prove
sull’uso di gas in Siria sono a carico delle forze ribelli sostenute dall’Occidente. Un
episodio di qualche mese fa che già si cercò ad attribuire ad
Assad, ma il tentativo fallì. Curiosamente, l’Occidente non
bombardò allora le milizie ribelli in Siria che esso notoriamente
aveva armato ed addestrato. Ma anche per l’episodio di questi
giorni sarebbero già emerse delle prove, che scagionerebbero Assad.
L’ambasciatore russo al Consiglio di Sicurezza dell’ONU Vitaly
Churkin avrebbe mostrato le prove – foto satellitari, mica robetta – che a
sparare i due razzi coi gas tossici sarebbero stati anche stavolta i
ribelli sostenuti dall’Occidente.

Siamo quindi doppiamente criminali di guerra. Probabili
responsabili sia degli attacchi al gas accaduti che della ventura
aggressione militare alla Siria. I giornali che non portano questi
piccoli dettagli alla vostra attenzione sono palesemente complici.
Viva la democrazia, che celebra il libero giornalismo solo nelle
proprie giaculatorie disconnesse dal mondo reale. La democrazia in
Occidente è ormai palesemente una creatura non-viva, una morta
vivente. Nessun governo rappresenta più in alcun modo i propri
cittadini (la Germania è forse – ma solo in parte –
un’eccezione). I cittadini poveretti si rendono conto di non essere
rappresentati, ma non riescono a trarne le conseguenze. La Democrazia
Zombi spira per l’Europa ed il Nordamerica emanando un lezzo di
fascismo che gli stupidi pigliano per profumo di rose e confusa
postmodernità. Si giunge in scioltezza ad un passo dalla Terza
Guerra Mondiale (con buona probabilità nucleare) e nessuno degli
stupidi se ne rende conto.  I media mentono con una compattezza che
susciterebbe l’ammirazione di Goebbels. La Siria ha potenti
alleati, Iran e Russia, che non è detto che se ne stiano impotenti a
guardare. E sia Iran che Russia hanno un potente cliente per il
proprio petrolio – avrete forse già sentito parlare della Cina –
che non può permettersi il rischio di perderne le forniture. E le
indiscrezioni trapelate nei giorni che hanno preceduto l’annunciato
l’attacco sono di quelle da far gelare il sangue. Il giornale
inglese The Telegraph riferisce che l’Arabia Saudita avrebbe offerto alla
Russia un vantaggioso accordo nel campo del gas e petrolio in cambio
dell’abbandono del sostegno ad Assad, minacciando in caso contrario
nientemeno che attentati terroristici “ceceni” alle prossime
olimpiadi russe di Sochi. Da non credersi. Eppure nero su bianco
sulla stampa inglese. Questo è avvenuto durante un incontro fra il
principe saudita Bandar ed il presidente russo Putin. È ovvio che
dietro alle minacce del principe ci debba essere lo zampino di
Washington, dopotutto Il Ruggito del Topo è soltanto un film (bello peraltro). Pare
che tuttavia Putin non l’abbia presa molto bene. Il presidente
russo è della vecchia scuola dei politici con le palle, ex-KGB, non
della risma dei maggiordomi eunuchi che ci ritroviamo in Europa, e
secondo alcune indiscrezioni (non del tutto credibili, tuttavia degne
di menzione poiché l’idea espressa è piuttosto originale) la sua
contro-offerta sarebbe stata la seguente: in caso di attacco
americano alla Siria la Russia risponderà con un massiccio attacco militare contro l’ArabiaSaudita. D’altra parte, uno scoop di giornalisti sul campo rivela che i “ribelli”
possiederebbero armi chimiche fornite proprio dall’Arabia Saudita,
e che i morti sarebbero eventualmente stati causati da un incidente
dovuto alla loro incapacita di maneggiarle (sulla tesi dell’incidente
personalmente ho dei grossi dubbi). Quindi il bombardamento
dell’Araba Saudita presenterebbe certe simmetrie logiche di quello
americano contro la Siria. Vero? Falso? Chi vivrà vedrà, certo è
che Obama ha fatto una dietromarcia clamorosa, rinviando l’attacco
che aveva già annunciato. Che la presunta reazione di Putin abbia
qualcosa a che fare con tanta esitazione? Obama tutto d’un tratto
scopre di volere il consenso del Congresso ad attaccare la Siria dopo
avere detto e ripetuto che dell’opinione del Congresso se ne faceva
un baffo ed avere già annunciato il giorno dell’attacco, mentre il
segretario di stato Kerry puntualizza che comunque si potrà
attaccare la Siria anche senza tale consenso. Sembra un tentativo di
prendere tempo – magari per accertarsi con maggiore cura di non
innescare per sbaglio un conflitto platenario? Oppure per preparare
un casus belli più convincente, ovvero un altro evento “false
flag”?

Sia come sia, il giornalista americano
Matt Drudge (ex-Fox News) ha già ribattezzato Putin “The leader of the free world”. C’è
da chiedersi se la Russia abbia quindi evitato o per lo meno
posticipato lo scoppio di una guerra mondiale ad opera dell’unico
Paese-Canaglia (definizione tecnica delle nazioni che non rispettano
le leggi internazionali) che oggi minaccia il Mondo Libero. Chissà.
Come cambiano in fretta i tempi. Della ancora malcompresa inversione
di ruoli fra Stati Uniti e Russia ho già ampiamente parlato nel mio
libro Il Mito dell’11 Settembre.

Per non farci mancare nulla mettiamoci pure la notizia (non confermata) che l’Egitto intenderebbe bloccare il
passaggio per il Canale di Suez per navi americane che volessero
attaccare la Siria. Vero? Falso? In entrambi i casi la notizia
sottolinea la delicatezza della situazione.

Il New York Times riferisce di contatti americani col nuovo ministro
degli esteri iraniano (per cercare di scongiurare l’espansione del
conflitto?), mentre il 2 settembre la CNN finalmente scopre l’acqua
calda, per bocca di un suo corrispondente indiano. Non sarà mica –
si chiede il giornalista nell’articolo che trova spazio sulla prima pagina del sito Web della CNN –
che un’attacco missilistico americano possa causare nuovi
attacchi coi gas? Dopotutto se i ribelli si accorgono che gli
attacchi coi gas producono automaticamente un intervento americano
contro il loro nemici – il governo legittimo di Assad – essi
potrebbero essere tentati dal causare nuovi eventi col gas per
costringere l’America ad intervenire più massicciamente a loro
favore. Incredibile, un barlume di pensiero sulla stampa mainstream!
Naturalmente, come tutti quelli che scoprono l’acqua calda il
sospetto che l’acqua calda esistesse già da prima non sfiora la
mente del geniale giornalista – quindi il pensiero che anche il
primo attacco possa essere stato compiuto dai ribelli secondo la
stessa logica è del tutto assente dalla sua mente e soprattutto dal
suo articolo. In effetti, tempo un paio di ore e lo stesso articolo
scomparirà dalla prima pagina del sito, forse perché nel frattempo
in redazione qualcuno è stato avvisato del fatto che l’acqua calda
brucia.

Sorprendendo il mondo intero il parlamento britannico ha bloccato
il loro Primo Ministro, volenteroso barboncino di Obama come Blair lo
fu di Bush, proibendogli questa nuova guerra illegale. Un imprevisto
rigurgito di buon senso? Il canto del cigno della democrazia? Oppure
una mascherata per nascondere una ritirata con la coda fra le gambe
per evitare guai che si preannunciano mica da poco? Gli americani
danno l’idea di farsela sotto (già si parla di una perdità di
autorità di Obama) e dopo avere dichiarato di voler fare la guerra
per finta – tre giorni e poi basta perché bisogna solo dare un
segno di avvertimento – adesso la tirano alle lunghe – non si
capisce se alla ricerca di una exit strategy – una scusa che
permetta loro di ripensarci senza perdere troppo la faccia – oppure
più probabilmente per risolvere problemi inaspettati dei quali
sappiamo poco o nulla.

L’impressione è che siano preoccupati dalla possibilità che
qualcuno per la prima volta in molti decenni reagisca davvero alle
loro bombe. Se la Siria risponde al fuoco e magari gli affonda una
nave o due poi all’America gli tocca fare la guerra sul serio,
nella quale entrerebbe di sicuro l’Iran, e quindi giocoforza
Israele, Libano, probabilmente Turchia, Giordania e forse anche
Russia e prima o poi Cina e chi più ne ha più ne metta. Insomma,
non esattamente un picnic.

Comunque ci deve essere qualche motivo serio, molto serio perché
all’ultimissimo momento un attacco già deciso ed annunciato è
stato rinviato, forse un motivo anche più serio della paura di
possibili reazioni di paesi terzi. Come per esempio qualcosa andato
drammaticamente storto in una fase iniziale dell’attacco, magari a
causa di una capacità di difesa delle forze armate siriane risultata
superiore alle aspettative. Se per caso così fosse, non è probabile
che ce lo verrebbero a raccontare. Coincidenza vuole, che una curiosa
notizia ha iniziato a rieccheggiare per internet dopo lo strano
rinvio, secondo la quale un F-22 americano sarebbe “precipitato”
in Giordania e 4 missili Tomahawk americani sarebbero stati intercettati e distrutti.
La notizia sembra per il momento priva di riscontri verificabili,
tuttavia le concederei il beneficio del dubbio prima di accantonarla
fra le tante bufale di guerra. Dopotutto una certezza c’è ed è
che qualcosa di grave deve essere logicamente accaduto per
costringere gli Stati Uniti a rinviare un attacco ormai certo. Prima
o poi forse si saprà, oppure no. Come si suol dire, la prima vittima
di ogni guerra è la verità.

In caso di attacco è improbabile che la Russia voglia entrare in
gioco fin da subito. Ma voi sareste pronti a giocarvi la vita su
questa certezza? Già gli strateghi americani sbagliarono tutto
quando nel 2008 mandarono la Georgia ad invadere l’Ossezia del Sud
il giorno dell’inaugurazione delle olimpiadi (08/08/08, magari
pensavano che portasse bene) confidando nella distrazione sportiva
del mondo – non si aspettavano la reazione russa che fece un mazzo
tanto ai georgiani regalando infine all’Ossezia la sua
indipendenza. Un altro errore di calcolo oggi ed il mondo è
letteralmente fritto – questa, lo sottolineo, non è una metafora.
Ad un passo dalla terza guerra mondiale, fa effetto osservare gli
stupidi e gli instupiditi avviarsi allegramente verso il precipizio
come i lemming drogandosi ad oltranza di sport, gossip e facezie (la
berlusconinovela italiota per inciso è stata a lungo gossip, ma
ormai è palesemente degradata a facezia).

Non tutti oggi ricordano che la seconda guerra mondiale scoppiò
proprio perché Hitler sbagliò i calcoli: abituato ad annettersi
nazioni senza che nessuno si ergesse a loro difesa, con la Polonia
gli andò male. Nelle sue memorie Albert Speer ricorda che Hitler,
quando Inghilterra e Francia gli dichiararono guerra, rimase
allibito. Le sue parole furono: “Was nun?” che in italiano si
traduce: “E adesso?”. Oggi che la Democrazia Zombi nelle sue
azioni ricalca in cravatta e doppiopetto sempre più spesso percorsi
che in passato si intraprendevano con ben altra costumistica, il
rischio di ritrovarsi noi tutti un bel giorno ad esclamare “Was
nun?” è montante e concreto. Ritenetevi avvisati, e comportatevi
di conseguenza. O per dirla con Webster Tarpley: “Get active, or
get radioactive.”
In Italia l’unico soggetto politico con un
minimo di presenza sul territorio che oggi pare in grado di muoversi
sul terreno della realtà anziché in quello delle fantasie mi sembra
il laboratorio politico di Alternativa.

Chi legge probabilmente già saprà come è andata a finire, se
nel finto duce della Democrazia Zombi avranno prevalso i valori della
Guerra o della Fifa. (A parte gli scherzi, spero che i miei lettori
abbiano smesso di credere alla favola che Obama decida alcunché –
lui è stato assunto per sorridere fotogenicamente e per assumere
un’espressione solenne mentre legge dal gobbo.)

A prescindere dall’esito, come primo passo simbolico verso un
buonsenso generale che del tutto manca invito quindi tutti coloro che
a suo tempo hanno gioito all’elezione di Obama di… vergognarsi. E
di vergognarsi parecchio. Sono quelli come voi, quelli che si
fanno infinocchiare dal primo imbonitore che vi dice quello che
volete sentire, quelli che nella Germania degli anni 30 avrebbero
peso dalle labbra di Hitler anche se oggi stragiurano di no, sono i
benpensanti di tardo comprendonio come voi l’autentica e ricorrente
rovina del mondo. La storia del mondo si ripete con attori differenti
ogni volta in scena con costumi diversi per interpretare sempre lo
stesso dramma in forma variata, la vera costante è il pubblico che
ad ogni rappresentazione non si accorge che è una storia già vista,
e non se ne rende conto perché gli attori cambiano e di volta in
volta indossano costumi diversi. Così poco basta ad ingannarli –
ad ingannarvi!

Fior di intellettuali (no, non gli impostori
dell’intelletto che di solito vi mostrano in tivù) vi hanno messo
in guardia quando Obama fu eletto e aprioristicamente santificato (si
veda ad esempio Obama: The Postmodern Coup – Making of a Manchurian Candidate di
Webster Tarpley – oppure in italiano Obama dietro la maschera).

Come altre volte nella storia vi siete tappati le orecchie, magari
ridacchiando, con senso di superiorità, dei “complottisti”, come
per colmo di beffa siete stati ammaestrati a fare – nulla, proprio
nulla avete imparato dall’antico mito di Cassandra! Il vostro amato
Premio Nobel della Pace già ora è nel mondo uno degli uomini in
vita ad avere ordinato più uccisioni di esseri umani di chiunque
altro (probabilmente Bush ancora lo batte, ma si preannuncia un bel
testa a testa), con il vostro colpevole beneplacito.

Vergognatevi
quindi parecchio hic et nunc, non aspettate di aver finito di
leggere! Se questo vi riesce davvero troppo difficile, abbiate per lo
meno la decenza di vergognarvi almeno un pochettino.
L’importante è iniziare. Nel mondo odierno cominciare a sentirsi
stupidi è un passo indispensabile per riuscire in parte a smettere
di esserlo. Per inciso suggerisco un bagno o per lo meno una doccia
di vergogna anche a chiunque abbia votato per uno qualsiasi dei
partiti che partecipano al governo italiano attuale. Il governo
italiano ha fin dal principio appoggiato le ragioni dell’aggressione
bellica alla Siria avvalorandone le bugie, anche se a parole sostiene
che non vi parteciperà “attivamente” (nei fatti ha già fatto
salpare navi verso il teatro di guerra, non si sa mai…), quindi voi
che l’avete votato siete tutti colpevoli. Sorry, ma è il
bello della democrazia, baby! Anche se va riconosciuta una
nota di merito al ministro degli esteri Emma Bonino per essersi mossa
ed espressa fin da subito con più prudenza ed intelligenza rispetto
ai suoi colleghi di governo e predecessori. Se invece non avevato
gioito all’elezione di Obama, se non avete votato per chi ci
malgoverna oggi oppure se con qualche barlume di resipiscenza avete
finalmente cominciato a vergognarvi, condividete questo articolo con
i vostri amici che ancora vergogna non provano. Suggerirei che a
questo punto se lo meritano. Sì, lo so che combattere la stupidità
umana è una lotta perduta in partenza – “contro la stupidità
umana gli stessi dei lottano invano”, scrisse Friedrich Schiller un
paio di secoli fa. Ma tentar non nuoce e per lo meno corrobora un
pochettino l’umore. Se per caso vi siete sentiti offesi da qualcosa
che ho scritto, non posso che rallegrarmene.

Roberto Quaglia

5 Settembre 2013


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