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Lady Pesc nel coro della Nato

'Mogherini, che rappresenta la politica estera UE, a braccetto col segretario NATO, canta ''We are the world'' (il brano di Michael Jackson). Il coro non finisce mica qui. [M. Dinucci]'

Lady Pesc nel coro della Nato
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19 Maggio 2015 - 15.39


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di Manlio Dinucci.

Federica
Mogherini, la «Lady Pesc» che rappresenta la politica estera della Ue, presa
sottobraccio dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, canta «We are
the world» (il brano di Michael Jackson) insieme a lui e ai ministri degli
esteri dell’Alleanza. Con questa scena emblematica si è concluso in Turchia il
vertice Nato, al quale la Mogherini ha avuto l’onore di essere invitata.

«La
Ue e la Nato – ha dichiarato – hanno natura differente, ma condividono gli
stessi valori». Vi sono «sfide attorno a noi che ci uniscono», dall’Ucraina
alla Libia. È quindi «estremamente importante la stretta, ottima cooperazione
che abbiamo tra Unione europea e Nato a livello di difesa e politica estera,
tra me e il segretario generale, e i nostri staff, che si incontrano
regolarmente». Questa «cooperazione strutturale», che rende «complementari» Ue
e Nato, è rafforzata da «inviti reciproci»: dopo essere stata invitata al
vertice Nato, la Mogherini ha invitato il segretario della Nato alla riunione
dei ministri della difesa e degli esteri Ue, il 18 maggio, per parlare di
«operazioni militari».

Stoltenberg
e la Mogherini hanno incaricato i rispettivi staff di «intensificare la
cooperazione Nato-Ue», perché «le nostre strategie siano complementari» (ossia
quella Ue sia funzionale a quella Nato), così da «operare insieme rapidamente
ed efficacemente in caso di minaccia ibrida contro qualsiasi dei nostri
membri». L’Unione europea, di cui 23 dei 28 paesi sono allo stesso tempo membri
della Nato, viene così vincolata alla Nato sotto comando Usa (il Comandante
supremo alleato in Europa è sempre nominato dal Presidente degli Stati uniti).
L’Alleanza che, dichiara Stoltenberg, «sta realizzando il maggiore
rafforzamento della difesa collettiva dalla fine della guerra fredda».

Mentre
Stoltenberg, su incarico di Washington, preme sui membri europei della Nato
perché aumentino la spesa militare, la Mogherini annuncia che «l’Unione europea
rilancerà a giugno gli investimenti nella difesa».

Mentre
Stoltenberg conferma che la Nato sta potenziando la sua «Forza di risposta», la
Mogherini annuncia che «la Ue ha bisogno di accrescere la capacità di risposta
alle crisi», capacità «non necessariamente militare, ma che non esclude un
aspetto militare».

Mentre
Stoltenberg sottolinea che la Nato è impegnata su due fronti – quello orientale
dove «fronteggiamo una Russia più minacciosa, responsabile di azioni aggressive
in Ucraina», quello meridionale dove «vediamo il tumulto e la violenza diffondersi
in Medioriente e Nordafrica» – la Mogherini annuncia che l’Unione europea sta
potenziando la «Partnership orientale», per sostenere soprattutto l’Ucraina e
la Georgia (di fatto già integrate nella Nato), e sta pianificando quella che
Stoltenberg definisce «una operazione Ue nel Mediterraneo e attorno al
Mediterraneo», ufficialmente per affrontare «la tragedia dei migranti»,
lasciando intendere che la Nato è pronta a sostenerla.

Stoltenberg  ricorda a tale proposito che «l’operazione
Nato in Libia nel 2011» servì a «proteggere i civili dalla violenza del regime
di Gheddafi», ma che «gli sforzi per stabilizzare il paese non sono riusciti»,
per cui occorre oggi «stabilire un governo unitario in Libia». Si prepara
dunque una nuova operazione militare Nato, siglata Ue. 

Sotto
questa luce, le parole «We are the world» (Noi siamo il mondo) cantate al
vertice Nato, con il controcanto della rappresentante Ue, suonano minacciose. E
quelle «We are the children» (Noi siamo i bambini) suonano come un insulto ai
milioni di bambini morti, dall’Iraq alla Libia, a causa delle guerre Usa/Nato.

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