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Amnesia e insulto

Napolitano ha firmato senza batter ciglio una miriade di leggi affolla-carceri. E ora viene a spiegarci (a noi!) che le prigioni sono strapiene. [Marco Travaglio]

Amnesia e insulto
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9 Ottobre 2013 - 22.25


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di Marco Travaglio.

Basta, pietà, non se ne può più, ci
vogliono prendere per sfinimento. Mentre quel buontempone di Letta
Nipote si trastulla con la fine del ventennio, già si lavora per
aprirne un altro. 

Il massimo rappresentante di una classe politica
incapace e cialtrona
che da vent’anni non fa altro che inventare
reati inutili e riempire vieppiù le carceri per gabbare la gente,
vellicarne i più bestiali istinti e nascondere la propria
inettitudine, cade dal pero e viene a raccontarci (a noi!) che
bisogna liberare un’altra volta decine di migliaia di criminali,
come già nel 2006, perché non c’è più tempo da perdere e
l’Europa sta per condannarci per il nostro sistema carcerario da
terzo mondo. 

Se ce lo chiedesse un marziano, potremmo pure
ascoltarlo. Ma ce lo chiede Napolitano, un signore che entrò in
Parlamento nel 1953, è stato presidente della Camera fra il 1992 e
il ”94, poi ministro dell’Interno dal 1996 al ”98, e da sette anni
e passa è nientemeno che il presidente della Repubblica che ha
firmato senza batter ciglio una miriade di leggi affolla-carceri. 

E
ora viene a spiegarci (a noi!) che le prigioni sono strapiene e
bisogna spalancarne le porte con una bella legge libera-tutti (o
quasi). Indulto e, già che ci siamo, pure amnistia

Per entrambi i
provvedimenti occorrono i due terzi del Parlamento, dunque già
sappiamo come andrà a finire. Dando per scontato che, salvo
improvvisi istinti suicidi, 5Stelle e Lega voteranno contro, in
Parlamento occorreranno i voti di Pd-Pdl-Scelta civica (che superano
di poco il 66%). E il Pdl farà pagare la propria indispensabilità
cara e salata con l’ennesimo ricatto, quando si dovranno decidere
il tetto massimo di pena per i reati da amnistiare e la lista dei
delitti da indultare (come già nel 2006 per il “liberi tutti” di
Mastella & C.). O vi rientreranno i reati di Berlusconi, oppure
non ci sarà la maggioranza e il supermonito di Napolitano cadrà nel
vuoto. 

Risultato: nella migliore delle ipotesi, i processi in corso
di B. saranno falcidiati dall’ennesimo sconto di 3 anni di pena
(come già accaduto per 3 anni su 4 nel processo Mediaset); e, nella
peggiore, non si celebreranno proprio per l’amnistia (che estingue
direttamente il reato).

Ma non c’è solo B. Alzando
lo sguardo sulle vicende giudiziarie degli ultimi anni, la lista
degli imputati eccellenti è un mezzo elenco telefonico: banchieri,
imprenditori, manager, politici nazionali e locali che hanno grassato
e depredato l’Italia la farebbero franca senza mai vedere una cella
neppure in cartolina, con la scusa dei poveri detenuti che affollano
le carceri

Il tutto è reso ancor più odioso dal ricatto morale del
solenne messaggio alle Camere di un Presidente che pare abbia vissuto
su Marte fino a ieri mattina, e scopre all’improvviso l’urgenza
del colpo di spugna
per evitare una sanzione europea tanto sacrosanta
quanto prevedibile e prevista. 

Poi, alle prime critiche, insulta i
5Stelle
, cioè gli unici parlamentari che, mentre la classe politica
creava ad arte l’emergenza carceri per preparare l’ennesimo colpo
di spugna, non c’erano. 

No, non sono l’indulto di tre anni e
l”amnistia la sola ricetta possibile per evitare la dispendiosa
condanna europea
: anche perché, senza incidere sulle cause che
producono tanti detenuti, fra sei mesi saremmo punto e daccapo. La
soluzione è un decreto
(i motivi di eccezionalità e urgenza ci sono
tutti) del governo che depenalizzi i reati inutili; cancelli la
ex-Cirielli
che tiene dentro i recidivi per periodi spropositati,
rispedisca in patria i detenuti clandestini (come previsto da una
delle poche norme sagge della Bossi-Fini); faccia tabula rasa della
Fini-Giovanardi
sul reato di possesso di droghe anche in minima
quantità; e smantelli i “pacchetti sicurezza” di Maroni & C.
(l’ultimo, come sempre firmato da Napolitano nel 2009, istituiva il
tragicomico reato di immigrazione clandestina).

Ma metta anche in funzione le
tante carceri e i tanti reparti ora inutilizzati (vedi dossierpresentato dai 5Stelle); riapra Pianosa e Asinara scriteriatamente
chiuse nel ”97 come da “papello”; e magari adatti a centri di
reclusione provvisoria
qualcuna delle tante caserme rimaste vuote
dopo la fine della leva obbligatoria per ospitarvi i detenuti meno
pericolosi
, in attesa di costruire strutture più moderne. 

Se poi
tutto questo non basterà, si adotti un indulto di un anno al massimo
per tutti i condannati
, senza eccezioni (salvo magari i mafiosi). Ma
l’amnistia per i reati bagatellari non serve a nulla (i detenuti
per reati bagatellari sono pochissimi), se non ad aprire una porta
per farvi entrare di tutto. E l’indulto di tre anni è uno
sproposito criminale e criminogeno
: sia perché rimetterebbe in
libertà migliaia di pericolosi criminali pronti a tornare a
delinquere, per indole o per necessità (se non trovano lavoro i
neolaureati, figuriamoci gli ex detenuti); sia perché l’Italia
darebbe vieppiù di sé l’immagine del paradiso dei delinquenti,
attirando altre migliaia di immigrati clandestini: non quelli che
fuggono dalla fame e dalle guerre, ma quelli che cercano il posto
migliore dove farla franca. E lo trovano regolarmente in Italia. 

Basta, signori. Basta. Piantatela di scaricare sulla gente onesta gli
effetti della vostra incapacità e illegalità. Perché prima o poi,
nel loro piccolo, anche gli onesti s’incazzano.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, 9
ottobre 2013.

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