Presentazione di Bruno Amoroso.
Il contributo di Piero Pagliani alla riflessione sull’Europa ha il merito di muoversi su un doppio binario oggi indispensabile. Continuare ad approfondire i cambiamenti interventi negli ultimi decenni nel quadro del capitalismo e dell’economia mondiale per individuare le nuove forme assunte dallo sfruttamento capitalistico e del potere, e cercare di individuare il punto debole di questo sistema sul quale coagulare le forze sociali della protesta.
Un compito necessario perché le varie opposizioni oggi esistenti tendono a disperdersi sui mille rivoli della protesta, ciascuno riaffermando un proprio specifico punto di vista (sovranità monetaria, debito, Cassa Depositi e prestiti, democrazia, Costituzione), senza tener conto della percezione che di questi problemi hanno i cittadini e lavoratori in generale.
Non è un caso che le uniche proteste e movimenti che hanno avuto questa capacità di coagulo (5 Stelle, Forconi, ecc.) sono stati visti con sospetto e bistrattati senza la capacità né di dialogo con questi né di inserirsi nella protesta popolare con moto proprio.
Si resta così ingabbiati nelle manipolazioni della sinistra che nei polveroni della legge elettorale e della difesa delle “istituzioni†da essa stessa volute (Napolitano, Boldrini, ecc.) partecipa a questa manipolazione agitando contenuti funzionali solo alla propria sopravvivenza nei corridoi del potere.
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