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Un fatto solo con due significati

Nella transizione all’Era complessa, tutti i vecchi sistemi mono o bipolari, tenderanno a pluralizzarsi poiché l’articolazione è propedeutica al cambiamento. [Pier Luigi Fagan]

Un fatto solo con due significati
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14 Agosto 2015 - 09.00


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di Pier Luigi Fagan

[center]Cronache dell”Era complessa | Cronaca n.286 [/center]

Il prossimo 12 Settembre, Jeremy Corbin, potrebbe diventare il leader e quindi candidato in pectore del Labour per le elezioni del 2020 in Gran Bretagna. Negli USA, nel frattempo, la candidatura di Bernie Sanders, sta crescendo in competizione con quella di Hilary Clinton per le primarie democratiche che eleggeranno il candidato presidente per l’anno prossimo, ai primi del prossimo Novembre. Cosa dicono questi due fatti e sono due fatti o un fatto solo? Credo sia un fatto solo con due significati.

Il primo significato è che, come molti politologi anglosassoni già notano da tempo (almeno 4/5 anni), il sistema bipolare a matrice anglosassone mostra segni di inadeguatezza. Questo sistema, nacque in Inghilterra nel XVII° secolo ed accompagnò tutta la parabola che portò l’Isola da periferia d’Europa a dominare il mondo intero. Si trasferì come una formina sulla sabbia, ad ordinare anche il fenomeno politico americano che subentrò al Regno Unito, prendendo lo scettro del governo del mondo. Il modello quindi è relativo al suo contesto, il contesto di potenze crescenti che dominano il loro esterno. Dentro una dinamica forte di questo tipo, va da sé che il potere ha in un certo senso un corso unificato, semmai si possono distinguere due interpretazioni una più così e l’altra più cosà ma, nella buona sostanza, ciò che va fatto nell’interesse del proprio sistema unificato, è anch’essa una prescrizione unificata. Il modello bipolare quindi non è affatto bi-polare ma mono-polare con due nuance interpretative, la differenza interpretativa non è di sostanza.

Accade quindi che dentro un corso inverso, un corso di riduzione di potenza, una decrescita invece di una crescita del proprio sistema, il modello unipolare a due interpretazioni diventi una gabbia. Su i confini di questa gabbia premono le forze minoritarie (stante che, a quel punto, tutta le forze sono minoritarie) che tendono maggiormente a rappresentare la propria porzione di riferimento che non l’interesse maggioritario perché – nei fatti – la società si sta spaccando, non esiste più un interesse maggioritario rappresentabile da un partito. L’interesse maggioritario diventa un problema da risolvere all’interno di una rappresentanza proporzionale secondo le alchimie della mediazione di coalizioni, pre o post voto (in genere, meglio post). Il sistema uni-polare a due interpretazioni tende allora a spaccarsi.

La eventuale vittoria di Corbin in Uk, potrebbe portare ad una scissione interna al Labour. A quel punto uscirebbe il centro-destra del partito come in Italia dovrebbe uscire il centro-sinistra dal PD o la sinistra di Syriza dalla Syriza di governo. Altresì, non è escluso che Sanders in USA, se dovesse perdere non di molto le primarie democratiche, potrebbe candidarsi da indipendente come per altro minaccia di fare Donald Trump se non riuscisse a scalare la candidatura repubblicana. Avremmo così la crisi conclamata dal sistema politico anglosassone.

Due anni fa scrivemmo a proposito di questa piccola legge (legge relativa) del “dannoso è tenere unito ciò che è diviso” ([url”qui”]https://pierluigifagan.wordpress.com/2013/07/12/dannoso-e-tenere-unito-cio-che-e-diviso/[/url]). Quando sistemi molto grandi sono soggetti a pressioni strutturali che invitano a profonde modificazioni adattative, è bene articolare quanto necessario. Abbiamo 33/34 vertebre, pur non essendo tra gli animali più sinuosi (i serpenti vanno dalle 100 alle 500), perché se avessimo al loro posto un manico di scopa saremmo scomparsi dall’evoluzione già da un bel tempo. Questo non va in lode aprioristica della frammentazione caotica della rappresentanza politica ma di una maggiore articolazione senz’altro sì.

Il secondo significato di questo fatto unico che è la rottura della gabbia uni-polare a due nuance, riguarda le polarità élite-popolo, destra-sinistra. Si vengono cioè a formare almeno quattro posizioni: élite di centro sinistra spostata al centro contro popolo di centrosinistra spostato a sinistra e simmetricamente a destra. L’unipolarità di centro, il partito unico sebbene colorato di due sapori antichi che stavano in dicotomia (destra-sinistra), è sotto trazione degli oggettivi divergenti interessi tra élite (conservazione del modello dominante) e popolo (cambiamento del modello dominante) che si riflettono nella più giovane dicotomia destra-sinistra. Si tendono cioè a ri-formare una sinistra ed una destra lasciando al centro le due interpretazioni speculari. Si passa così ad un sistema tetra-polare.

Nella transizione all’Era complessa, tutti i vecchi sistemi mono o bipolari, tenderanno a pluralizzarsi poiché l’articolazione è propedeutica al cambiamento. E’ quindi cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza… articolarci!

(14 agosto 2015)

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