di Valentin Katasonov
Il tema dell’”economia digitale”, della “società digitale”, del “governo digitale”, del “denaro digitale”, diffuso dai principali media mondiali, i quali accentuano l’attenzione sulle opportunità che si dischiudono all’umanità, in relazione all’introduzione ampia di tecnologie dell’informazione (TI). Spesso vengono tratteggiati scenari di un non lontano futuro radioso.
Tuttavia, nella rapida diffusione delle TI ci sono rischi significativi. Vale a dire, il rafforzamento dello sfruttamento umano da parte delle aziende, l’istituzione di un controllo rigoroso non solo sul comportamento umano, ma anche dai suoi pensieri. Grave è il rischio di smantellare quel che rimane dello Stato nazionale, sostituendolo con un cosiddetto governo digitale, dietro il quale si cela un governo mondiale che rappresenta gli interessi di un gruppo molto ristretto di persone. Alcuni autori descrivono un simile futuro con i termini “dittatura digitale”, “campo di concentramento elettronico”, “schiavitù digitale”.
È opinione comune che l’epicentro della rivoluzione digitale è l’Occidente, ma gli eventi degli ultimi anni mostrano che la Cina è leader nella costruzione della società digitale. L’ideologia ufficiale, nella Repubblica Popolare Cinese, riferisce della costruzione del “socialismo con tratti cinesi”, ma in realtà nel Paese è in costruzione “il capitalismo con tratti cinesi” (la retorica socialista è solo una copertura). Questo giovane capitalismo (a differenza di quello inglese o addirittura di quello americano) è creato da zero, quindi utilizza tutte le più recenti tecnologie dell’informazione, della comunicazione e sociali. Il capitalismo digitale cinese può, in qualche modo, diventare un modello per il vecchio capitalismo occidentale.
I Cinesi, come si è scoperto, sono più suscettibili a molte innovazioni tecniche rispetto agli Europei o agli Americani. Quindi, i Tedeschi sono molto riluttanti a rinunciare al denaro contante, mentre il Cinese già da oggi è pronto a liberarsene completamente. Un giovane cinese, che vive in una grande città, considera addirittura le carte di credito e debito un cimelio, preferendo utilizzare le applicazioni in un telefono cellulare o tablet. Pertanto, il fatturato totale del mobile payment (n.d.T. pagamento su dispositivi portatili) in Cina, per il 2017 ammontava a circa 5,5 trilioni di dollari. Per fare un confronto: negli Stati Uniti, con gli smartphone sono stati pagati solo 112 miliardi di dollari (quasi cinquanta volte di meno, sebbene la popolazione negli Stati Uniti è inferiore rispetto a quella della Cina di almeno quattro volte). Uno dei servizi di pagamento più popolari, Alipay, consente al Cinese che vive in città di fare a meno di un borsellino o una carta di credito. Paga dal proprio cellulare tutti i servizi e gli acquisti nei negozi. Può anche acquistare alimenti al mercato agricolo, con l’ausilio di un telefono, perché anche lì i venditori sono dotati dal punto di vista tecnico.
Secondo molti parametri di sviluppo delle TI, Celestial System surclassa oggigiorno anche gli Stati Uniti e i Paesi del Vecchio Mondo. E questo processo si sta sviluppando secondo un ordine pianificato.
Diversi anni fa, è iniziata a risuonare in Cina la combinazione verbale “sistema di credito sociale”. È concepito come un sistema per valutare la sicurezza dei cittadini e delle organizzazioni, mediante vari parametri che utilizzano mezzi elettronici di osservazione di massa, impiegando la tecnologia di analisi di grandi dati (big data). Il Presidente cinese Xi Jinping ha spiegato al popolo l’essenza del “sistema di credito sociale”: “Per combattere il problema ostico della mancanza di credibilità, è necessario aggrapparsi saldamente alla creazione di un sistema di valutazione dell’affidabilità che copre l’intera società. È necessario migliorare sia i meccanismi per incentivare i cittadini coscienziosi e rispettosi della legge, nonché i meccanismi per punire coloro che violano la legge privandoli della credibilità, affinché una persona semplicemente non abbia l’ardire e semplicemente non perda la credibilità.”
Nel 2014, il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato un documento “Sulla pianificazione della costruzione di un sistema di credito sociale (2014-2020)”. In esso sono tratteggiati i seguenti aspetti del comportamento umano che dovrebbero essere coperti dal sistema: 1) l’onestà negli affari pubblici; 2) buona fede commerciale; 3) comportamento nella società; 4) storia giudiziaria.
Per quanto riguarda le persone giuridiche, qui il sistema di valutazione interno al “sistema di credito sociale” riproduce modelli che sono stati testati in alcuni Paesi occidentali. Ad esempio, negli Stati Uniti e in Europa tali stime sono state a lungo effettuate da agenzie di credito. Negli stessi Stati Uniti ci sono grandi agenzie di credito, dove si concentrano le informazioni su centinaia di migliaia di organizzazioni commerciali e di altro tipo, le quali almeno una volta hanno richiesto prestiti alle banche. Gli uffici di credito gestiscono anche i database per le persone fisiche, ma solo per coloro che usano i prestiti bancari.
In termini di valutazioni delle persone, la Cina è pioniere. Il “sistema di credito sociale” comporta la registrazione di tutti i cittadini, anche di quelli che non hanno mai fatto richiesta di prestiti. Mentre la serie di parametri valutati (a differenza degli uffici di credito occidentali) è estremamente ampia. Ad ogni cittadino viene assegnato un certo status sociale, che varia in base ai punti che gli vengono accreditati per determinate azioni, da “esemplare” a emarginato. Il documento “Sulla pianificazione della costruzione di un sistema di credito sociale” determina possibili sanzioni nei confronti di persone fisiche e giuridiche che avranno valutazioni di rating basse, nonché privilegi per coloro che avranno valutazioni elevate. Set di sanzioni e privilegi vengono specificati periodicamente. Ora, ad esempio, per le persone fisiche con rating bassi, sono previste le seguenti sanzioni: 1) il divieto di lavoro nelle istituzioni governative; 2) la negazione della sicurezza sociale; 3) l’ispezione molto attenta alle dogane; 4) il divieto di detenere posizioni di rilievo nell’industria alimentare e farmaceutica; 5) il diniego di biglietti aerei e cuccette nei treni notturni; 6) il rifiuto in luoghi costosi in alberghi e ristoranti; 7) il divieto di educare i bambini nelle costose scuole private. Questa è una lista lontanamente completa di punizioni che attendono i violatori delle regole del gioco. Ad esempio, per un Cinese “che ha commesso una mancanza”, può essergli sbarrato completamente l’accesso ai crediti o la previsione dell’aumento del tasso di interesse e condizioni speciali (più severe) di garanzia del credito.
Si presume che le informazioni sui cittadini arriveranno dalle autorità municipali, dalle forze dell’ordine, dagli organi giudiziari, dalle banche, dal commercio e da altre organizzazioni commerciali in un unico centro per le informazioni. Inoltre, perverranno informazioni dai sistemi di videosorveglianza. Le città cinesi sono avvolte in una fitta rete di telecamere per la sorveglianza. Il Paese ha raggiunto un grande successo nella tecnologia, che consente di riconoscere una persona nella folla, la quale rientra nel campo visivo di una telecamera per la sorveglianza.
Otto grandi aziende private cinesi sono associate alla realizzazione del progetto. Sono quelle aziende che dispongono di potenti database per i loro clienti e stanno lavorando per migliorare le TI. Tra loro ci sono Alibaba e Tencent. Queste aziende sono leader nel campo delle tecnologie finanziarie, non solo in Cina, ma anche nel mondo. Servizi di mobile payment, Alipay e WeChatPay, rappresentano il 90% del mercato dei mobile payment in Cina. Tencent è proprietaria del sistema di messaggistica WeChat, che viene utilizzato da 500 milioni di persone (questo sistema di messaggistica consente non solo di scambiare informazioni di testo, audio e video, ma anche di effettuare transazioni monetarie). Alibaba è la più grande piattaforma di trading online (vendite annuali per oltre 23 miliardi di dollari), utilizzata da 448 milioni di Cinesi.
Le informazioni che pervengono nell’unico centro vengono elaborate utilizzando la tecnologia dei big data. In uscita –il rating personale di un Cinese, che è di pubblico dominio ed è modificabile in base alla condotta online. Il rating di base, pari a 1000 punti, viene assegnato a tutti i cittadini che entrano nel sistema. Quando il “sistema di credito sociale” funzionerà a pieno regime, ogni bambino appena nato lo riceverà. Anche al momento della morte, ogni Cinese avrà un rating, dal quale dipenderà il modo in cui una persona viene accompagnata nell’ultimo viaggio.
I voti per il rating dei cittadini saranno all’incirca quelli utilizzati oggi dalle agenzie di rating mondiale, come Standard &Poor’s, Moody’s, Fitch, che valutano la situazione finanziaria degli Stati. Se una persona ha un rating superiore a 1050 punti, è etichettato come AAA. A 1000 punti – AA. E se una persona ha meno di 900 punti, passa al gruppo B. Se il rating scende sotto i 849 punti, a una persona viene attribuito il segno S.
Le persone giudicate finite risultano essere quelle il cui rating è inferiore a 599 punti. Si tratta dei reietti, i quali ricevono un contrassegno sotto forma di lettera D. A queste persone non verranno dati crediti, non sarà loro venduto il biglietto per l’aereo, non saranno accettati per molti tipi di lavoro. Senza una cauzione, non saranno in grado di prendere a noleggio un’auto o addirittura una bicicletta.
Un Cinese coscienzioso può accrescere il suo rating iniziale con un comportamento “corretto”, il quale prevede inoltre la delazione. Un cittadino che informa l’agenzia, in merito al comportamento “sbagliato” di un vicino o di un collega di lavoro, riceve ulteriori punti. La mancata segnalazione del comportamento “sbagliato” di un vicino è qualificata come “favoreggiamento” e “connivenza”, e sarà punibile con una multa sotto forma di detrazione dei punti di rating.
Un Cinese bramoso di incrementare il suo rating deve capire con chi deve avere a che fare, con chi deve interagire e con chi no. Quindi, se entra in contatto con una persona che ha il contrassegno D, rischia di abbassare il suo rating. E se la interazione di un cittadino con una persona del gruppo D sarà di natura regolare, tale cittadino potrebbe rientrare nella categoria degli emarginati.
Secondo il piano, il sistema dovrebbe essere implementato ovunque in Cina per il 2020, in seguito a sperimentazioni pilota. Il progetto è stato lanciato nel 2016 con lo slogan “Garantire la credibilità alle persone meritevoli con vantaggi in tutto e limitare in tutto coloro che non meritano credibilità”. Il “sistema di credito sociale” sta affrontando il test definitivo in diverse decine di città. Tra di loro la più famosa è Rongcheng (provincia di Shandong) con una popolazione di 670 mila abitanti. In questa città, un singolo centro di informazioni raccoglie dati da 142 istituzioni, analizzando 160 mila diversi parametri. Per coloro che sono già rientrati nel database del “sistema di credito sociale”, dal 1 ° maggio 2018 è entrato in vigore il sistema delle contravvenzioni e dei privilegi. Il mese scorso, i Cinesi che hanno ricevuto il contrassegno sotto forma di lettera D, erano già stati privati dell’accesso agli aerei e ai comodi treni veloci.
Il mondo, con il fiato sospeso, osserva come in Cina viene creato un “sistema di credito sociale”. In due anni il sistema avvolgerà l’intero Impero Celeste. Qualcuno sta seguendo questo progetto, facendo conto di usare l’esperienza cinese nei loro Paesi, e qualcuno sta riflettendo con allarme sul fatto che nell’Impero Celeste si realizza la distopia di George Orwell.
Link articolo: Sui rischi della rivoluzione digitale
Foto: Asia Times
Fonte: https://www.fondsk.ru
Link: https://www.fondsk.ru/news/2018/06/01/o-riskah-cifrovoj-revolucii-46234.html
1.06.2018
Tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88.