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Luttwak 1996: "L'Italia? meglio senza Euro"

'Ecco un Edward Luttwak profetico. Nel 1996 prevedeva il disastro: l''Europa di Maastricht, l''Euro, la follia dell''austerity di Mario Monti. 17 anni dopo, è attuale.'

Luttwak 1996: "L'Italia? meglio senza Euro"
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17 Maggio 2013 - 22.11


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14 ottobre 1996 – Corriere Economia – PROFEZIE . LUTTWAK CRITICA GLI
ESTREMISTI MONETARI: ” PROVOCHERANNO UN MASSACRO “

di Riccardo
Orizio
.

«Finirà come nel 1940. Allora l’Italia non aveva
alcuna convenienza ad entrare in guerra, ma l’istinto del gregge fece sì che
Mussolini, che pure l’aveva intuito, facesse questo errore. Si diceva: tutte le
potenze mondiali entrano nel conflitto, perché noi dobbiamo starne fuori? Siamo
forse di serie B? E così l’Italia commise un grande errore. Maastricht è
paragonabile a quel momento storico: sarà un massacro e l’Italia, per paura di
finire come la Grecia e perdere la faccia, andrà al massacro economico
programmato dagli estremisti ai quali avete affidato l’unificazione monetaria
.
D’altra parte, nella loro storia gli europei si sono sempre fatti travolgere da
tragiche passioni concettuali». 

Edward Luttwak, il politologo e superconsulente
americano che da alcuni anni si è assunto il ruolo di “Grillo
parlante” straniero della realtà italiana, è convinto di «parlare al vento». 

«Tanto, queste sono profezie che non vengono mai ascoltate dai diretti
interessati». E aggiunge: «Ma perché voi italiani continuate a lamentarvi della
possibilità di restare fuori dalla moneta unica come la Grecia e invece non
dite “come la Svizzera”?».

Luttwak ha un’idea precisa: la moneta unica europea va
bene, purché sia gestita come il dollaro. Cioè da una banca centrale
indipendente, ma non ossessionata dal pericolo inflazione
come la Bundesbank. 

«L’Unione
europea fa un ottimo lavoro quando si esercita in negativo, cioè quando elimina
dazi, differenze legislative o dogane. Ma nell’azione in positivo la Ue è un
disastro. Basta pensare agli aiuti all’agricoltura. Lo stesso vale per la
moneta unica». 

Il dilemma che sta alla base di questo dibattito è quello tra un’economia dominata da una moneta forte, anzi fortissima, blindata anche a costo
di avere una disoccupazione alta e una produzione industriale congelata, e un’economia
dove un po’ di inflazione è tollerata in nome della necessità di posti di
lavoro. 

Luttwak, che oggi è consulente del ministero del Tesoro giapponese
oltre che di molte grandi corporation nipponiche, ricorda che 

«da noi, negli
Stati Uniti, quando arriva la notizia che il dollaro va male i businessmen
festeggiano. E se la Federal Reserve si comportasse come la Bundesbank, governo
e business community ne chiederebbero l’abolizione. In Europa rischiate di
farvi governare da estremisti monetari. L’economia globale è già in tempi di
deflazione e loro non sono ancora contenti. È come se qualcuno, mentre la temperatura
scende e si avvicina l’inverno, inserisse l’aria condizionata al massimo in
nome dei benefici dell’aria fresca».

Consulente a più riprese della Casa Bianca e del
Dipartimento di Stato, considerato vicino alla destra americana, uomo
poliglotta (è un ebreo della Transilvania la cui famiglia ha vissuto molti anni
a Milano) e poliedrico, Luttwak ama provocare. E oggi parla di «cretino
orgoglio monetario».

«Ma cosa avete voi italiani da guadagnarci ad entrare
nell’Europa monetaria tra i primi? Non vi serve una moneta fortissima unita a
una disoccupazione alta, perché i vostri investimenti all’estero non sono una
cosa rilevante. Voi dovete esportare e produrre. Il 30 per cento del vostro
export va fuori dall’Unione europea. Invece vi fate condizionare dai banchieri
centrali, che sono come gli esorcisti: vedono il diavolo, in questo caso l’inflazione,
dappertutto. Le prediche di Mario Monti piacciono molto perché sembrano dare
una base logica a quello che è un istinto solo irrazionale
».

In Italia per una serie di conferenze, Luttwak fa una
previsione catastrofica

«L’Italia riuscirà ad entrare nell’Euro perché Francia
e Germania sono pronte ad accettare anche i trucchi statistici pur di aprirvi la
porta. Vi accetteranno turandosi il naso e imponendo un rapporto Lira-Euro
molto svantaggioso. E basta vedere cosa sta già succedendo in Francia per
capire quale prezzo vi faranno pagare: anche i panettieri sono in crisi, l’economia
più che rallentare è nel rigor mortis.
L’Euro sarà come il franco svizzero: tutti lo vorranno comprare, tutti vi
vorranno investire e tutti vorranno depositare nelle banche legate all’Euro.
Seguirete tutti l’esempio dell’Olanda, che è al servizio della Bundesbank e del
sistema Germania
».

A dir la verità , anche in Germania l’opinione
pubblica non è tenera nei confronti della moneta unica e dell’Europa. Anzi, c’è
la sensazione che più si avvicina il momento della verità e più gli elettori di
Helmut Kohl siano impauriti dal progetto del loro cancelliere. «Sì – risponde
Luttwak – ma per la Germania ha senso presidiare un’Europa a moneta forte. La
Bmw viene a produrre in America dove il costo del lavoro è infinitamente più
basso di quello tedesco e poi riesporta in Europa le sue automobili. Anche alla
Spagna conviene l’Euro, nonostante la disoccupazione. Ma l’Italia è un caso
diverso». 

Quindi lo scenario è senza speranze? Luttwak sorride e risponde: «No,
ce la farete. Perché verrete espulsi dall’Euro. E allora tornerete competitivi».

Fonte: Corriere della Sera, 14 ottobre 1996.

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