Reato di negazionismo: gli storici lo rifiutano | Megachip
Top

Reato di negazionismo: gli storici lo rifiutano

Riproponiamo un articolo pubblicato la prima volta il 17 ottobre 2013. La repressione penale delle opinioni ha conseguenze esplosive. Gli storici la rigettano [P. Cabras]

Reato di negazionismo: gli storici lo rifiutano
Preroll

Redazione Modifica articolo

11 Febbraio 2015 - 21.00


ATF

[b]Riproponiamo un articolo pubblicato per la prima volta il 17 ottobre 2013. La repressione penale delle opinioni ha conseguenze esplosive. L”approvazione in prima lettura da parte del Senato del reato di negazionismo apre molti più problemi di quelli che vorrebbe risolvere. Gli storici la rigettano, da sempre[/b].



di
Pino Cabras
.




Il
recente voto parlamentare sul “negazionismo”, in pieno
revival di una potente campagna sui reati d”opinione, fa fare un
salto deleterio alla nostra Repubblica. Per sommo e aberrante
paradosso, una legge presuntamente antifascista è il nido in cui
farà l”uovo lo
Stato
etico
,
la tipica base liberticida e totalitaria del fascismo.
Un fascismo di tipo nuovo, politically correct.


Dopo
tanti tentativi, contro i quali Рcome vedremo Рcӏ stata una
forte opposizione di tanti valenti storici antifascisti – anche in
Italia la repressione penale delle opinioni si è fatta strada in
Parlamento, con conseguenze esplosive.
L’emendamento
approvato nella Commissione giustizia del Senato – relatrice la PD
Rosaria Capacchione – con i voti di PD, PDL, Scelta Civica, SEL e i
senatori Cappelletti e Gianrusso del M5S, prevede tre anni di
reclusione (sette anni e mezzo con le aggravanti) e multe fino a diecimila
euro da comminare a chi “nega
o minimizza crimini di genocidio
” come ad esempio la Shoah.




L”idea
di contrastare con la legge penale le opinioni – per quanto
infondate e profondamente sbagliate – apre scenari pieni di
pericoli.


Legare
l”interpretazione della Storia a una legge penale sarebbe come
cristallizzare una conoscienza scientifica aperta al dibattito – ad
esempio le scoperte di Newton- in una norma sigillata dal dogma dello
Stato (e un domani di un governo o di un regime politico
contingente). Una volta aperto un varco così grande a questo modo di
procedere, potrebbero presentarsi abusi drammatici su ogni
interpretazione controversa degli eventi storici: la Storia è sempre
controversa. Un articolo
di Francesco Santoianni
descrive con molta chiarezza vari casi di
arresti e condanne penali avvenuti negli ultimi anni in tutta Europa,
compreso il caso dell”austriaca Sylvia Stoltz, che fu condannata a
tre anni e mezzo di reclusione nell”esercizio della sua funzione di
avvocato difensore durante il processo a un “negazionista”. Le
norme qui in Italia non ci sono ancora, ma la tempesta sì: contro Piergiorgio
Odifreddi
, che si è dichiarato contrario all”approvazione della
legge, è già in
corso una campagna d”intensità maccartista
. Molti di coloro che
vorrebbero dire pubblicamente che Odifreddi deve potersi esprimere
liberamente non lo faranno, perché il manganello mediatico fa già
male. Figuriamoci il clima che avremo con un manganello penale.


Lo
storico Franco Cardini, nel 2009, scrisse un
articolo molto ricco
di argomentazioni sui rischi di una legge
penale in materia. Tra queste, c”è un”argomentazione sottile e
importante:


«Cresce
il numero di chi in pubblico afferma una cosa e in privato sostiene
esattamente il contrario. E sapete perchè? Per il fatto che se ne
perseguitano i sostenitori e che li si condanna senza dar loro il
diritto di parlare e senza controbattere. Ma in questo modo si crea
nell”opinione pubblica la crescente sensazione che se ne abbia paura,
e che essi stiano dicendo cose vere: e, questo sì, può costituire
la premessa a una nuova ondata di pregiudizio antisemita, anche se è
difficile immaginare sotto quali forme potrebbe presentarsi.
»




Le
motivazioni per opporsi a un simile provvedimento sono già state
formulate molto bene nel 2007 da
molti
storici italiani
(tra
cui molti studiosi con profonde radici familiari e intellettuali
nell”ebraismo italiano), quando si opposero fermamente all”allora
ministro della giustizia
Clemente
Mastella
,
che – fotocopie alla mano – voleva introdurre nel nostro
ordinamento una legge analoga alla francese Fabius-Gayssot. L”appello degli storici italiani è un documento di straordinaria
attualità, che condivido dalla prima all”ultima riga, e che propongo
qui sotto all”attenzione dei lettori.


Mentre
Giorgio Napolitano, fra una larga intesa e l”altra, esorta
sovranamente i parlamentari ad approvare
le nuove norme penali
, i lettori potrebbero esortarli più
sovranamente ancora a non approvarle, consigliando loro di leggere
l”appello degli storici. Magari recapitandolo nelle loro caselle
e-mail.


Buona
lettura.




Contro il negazionismo
per la libertà di ricerca

Il Ministro della Giustizia Mastella,
secondo quanto anticipato dai media, proporrà un disegno di legge
che dovrebbe prevedere la condanna, e anche la reclusione, per chi
neghi l”esistenza storica della Shoah. Il governo Prodi dovrebbe
presentare questo progetto di legge il giorno della memoria.


Come storici e come cittadini siamo
sinceramente preoccupati che si cerchi di affrontare e risolvere un
problema culturale e sociale certamente rilevante (il
negazionismo e il suo possibile diffondersi soprattutto tra i
giovani) attraverso la pratica giudiziaria e la minaccia di
reclusione
e condanna.


Proprio negli ultimi tempi, il
negazionismo è stato troppo spesso al centro dell”attenzione dei
media, moltiplicandone inevitabilmente e in modo controproducente
l’eco. Sostituire a una necessaria battaglia culturale, a una
pratica educativa, e alla tensione morale necessarie per fare
diventare coscienza comune e consapevolezza etica introiettata la
verità storica della Shoah, una soluzione basata sulla minaccia
della legge, ci sembra particolarmente pericoloso per diversi
ordini di motivi:




1) si offre ai negazionisti, com’è
già avvenuto, la possibilità di ergersi a difensori della
libertà d”espressione
, le cui posizioni ci si rifiuterebbe di
contestare e smontare sanzionandole penalmente.


2) si stabilisce una verità di
Stato
in fatto di passato storico, che rischia di delegittimare
quella stessa verità storica, invece di ottenere il risultato
opposto sperato. Ogni verità imposta dall”autorità statale
(l”«antifascismo»
nella DDR, il socialismo nei regimi comunisti, il negazionismo del
genocidio armeno in Turchia, l”inesistenza di piazza Tiananmen in
Cina) non può che minare la fiducia nel libero confronto di
posizioni e nella libera ricerca storiografica e intellettuale.


3) si accentua l”idea, assai discussa
anche tra gli storici, della “unicità della Shoah”,
non in quanto evento singolare, ma in quanto incommensurabile e non
confrontabile con ogni altri evento storico, ponendolo di fatto al
di fuori della storia o al vertice di una presunta classifica dei
mali assoluti
del mondo contemporaneo.




L”Italia, che ha ancora tanti
silenzi e tante omissioni sul proprio passato coloniale,
dovrebbe impegnarsi a favorire con ogni mezzo che la storia recente e
i suoi crimini tornino a far parte della coscienza collettiva,
attraverso le più diverse iniziative e campagne educative.




La strada della verità storica di
Stato non ci sembra utile
per contrastare fenomeni, molto spesso
collegati a dichiarazioni negazioniste (e certamente pericolosi e
gravi), di incitazione alla violenza, all”odio razziale, all”apologia
di reati ripugnanti e offensivi per l”umanità; per i quali esistono
già, nel nostro ordinamento, articoli di legge sufficienti a
perseguire i comportamenti criminali
che si dovessero manifestare
su questo terreno.


È la società civile,
attraverso una costante battaglia culturale, etica e politica, che
può creare gli unici anticorpi capaci di estirpare o almeno
ridimensionare ed emarginare le posizioni negazioniste. Che lo Stato
aiuti la società civile, senza sostituirsi ad essa con una legge che
rischia di essere inutile o, peggio, controproducente.


Marcello Flores, Università di
Siena
Simon Levis Sullam, Università di California, Berkeley
Enzo
Traverso, Università de Picardie Jules Verne
David Bidussa,
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Bruno Bongiovanni, Università
di Torino
Simona Colarizi, Università di Roma La Sapienza
Gustavo
Corni, Università di Trento
Alberto De Bernardi, Università di
Bologna
Tommaso Detti, Università di Siena
Anna Rossi Doria,
Università di Roma Tor Vergata
Maria Ferretti, Università della
Tuscia
Umberto Gentiloni, Università di Teramo
Paul Ginsborg,
Università di Firenze
Carlo Ginzburg, Scuola Normale Superiore,
Pisa
Giovanni Gozzini, Università di Siena
Andrea Graziosi,
Università di Napoli Federico II
Mario Isnenghi, Università di
Venezia
Fabio Levi, Università di Torino
Giovanni Levi,
Università di Venezia
Sergio Luzzatto, Università di
Torino
Paolo Macry, Università di Napoli Federico II
Giovanni
Miccoli, Università di Trieste
Claudio Pavone, storico
Paolo
Pezzino, Università di Pisa
Alessandro Portelli, Università di
Roma La Sapienza
Gabriele Ranzato, Università di Pisa
Raffaele
Romanelli, Università di Roma La Sapienza
Mariuccia Salvati,
Università di Bologna
Stuart Woolf, Istituto Universitario
Europeo, Firenze

Aderiscono anche:
Cristina Accornero,
Università di Torino
Ersilia Alessandrone Perona
Franco
Andreucci, Università di Pisa
Franco Angiolini, Università di
Pisa
Barbara Armani, Università di Pisa
Angiolina Arru,
Università di Napoli L”Orientale
Marino Badiale, Universita” di
Torino
Elena Baldassari, Università di Roma La Sapienza
Luca
Baldissara, Università di Pisa
Roberto Balzani, Università di
Bologna
Giovanni Belardelli, Università di Perugia
Elissa
Bemporad, Center for Jewish History, New York
Emmanuel Betta,
Università di Roma La Sapienza
Fabio Bettanin, Università di
Napoli L’Orientale
Roberto Bianchi, Università di Firenze

Alfonso Botti, Università di Urbino
Anna Bravo, Università
di Torino
Camillo Brezzi, Università di Siena
Antonio Brusa,
Università di Bari
Marco Buttino, Università di Torino
Davide
Cadeddu, Università di Milano
Gia Caglioti, Università di
Napoli Federico II
Luigi Cajani, Università di Roma La Sapienza

Giampaolo Calchi Novati, Università di Pavia
Marina Calloni,
Università di Milano Bicocca
Fulvio Cammarano, Università di
Bologna
Alfredo Canavero, Università degli Studi di Milano

Leonardo Capezzone, Università di Roma La Sapienza
Riccardo
Caporale
Vittorio Cappelli, Università della Calabria
Paolo
Capuzzo
Franco Cardini, Università di Firenze
Maddalena
Carli, Università di Teramo
Paola Carlucci, Scuola Normale
Superiore Pisa
Gennaro Carotenuto, Università di Macerata
Paola
Carucci
Carolina Castellano, Università di Napoli Federico II

Mirella Castracane Mombelli, SSAB
Sonia Castro, Università
di Pavia
Tulla Catalan, Università di Trieste
Alberto
Cavaglion, Università di Milano
Franco Cazzola, Università di
Firenze
Roberto Chiarini, Università di Milano
Giovanna
Cigliano, Università di Napoli Federico II
Fulvio Conti,
Università di Firenze
Giovanni Contini, Università di Roma La
Sapienza
Daniele Conversi, University of Lincoln
Pietro
Costa, Università di Firenze
Augusto D’Angelo, Università di
Roma La Sapienza
Leandra D’Antone, Università di Roma La
Sapienza
Angelo D’Orsi, Università di Torino
Vanni
D”Alessio, Università di Napoli Federico II
Fulvio De Giorgi

Giovanni De Luna, Università di Torino
Andreina De Clementi,
Università di Napoli L”Orientale
Fabio Dei, Università di Pisa

Mario Del Pero, Università di Bologna
Nunzio Dell’Erba,
Università di Torino
Giorgio Delle Donne, Bolzano
Lucia
Denitto, Università di Lecce
Giulia Devani,
Paola Di Cori,
Università di Urbino
Patrizia Dogliani, Università di Bologna

Benito Donato, Cosenza
Elena Fasano Guarini, Università di
Pisa
Paolo Favilli, Università di Genova
Giovanni Federico,
Università di Pisa
Carlotta Ferrara degli Uberti
Cristiana
Fiamingo, Università di Milano
Enzo Fimiani, Biblioteca
provinciale Pescara
Vinzia Fiorino, Università di Pisa
Guido
Formigoni, Università di Milano IULM
Vittorio Frajese,
Università di Roma Tor Vergata
Giulia Fresca, Cosenza
Carlo
Fumian, Università di Padova
Valeria Galimi, Università di
Siena
Ernesto Galli della Loggia, Università di Milano San
Raffaele
Luigi Ganapini, Università di Bologna
Antonella
Gedda
Giuliana Gemelli, Università di Bologna
Aldo Giannuli,
Università di Bari
Antonio Gibelli, Università di Genova
Maria
Grazia Meriggi, Università di Bergamo
Gabriella Gribaudi,
Università di Napoli Federico II
Yuri Guaiana, Università di
Milano Bicocca
Giancarlo Jocteau, Università di Torino
Stefano
Levi della Torre
Sara Lorenzini, Università di Trento
Domenico
Losurdo, Università di Urbino
Paola Magnarelli, Università di
Macerata
Maria Marcella Rizzo, Università di Lecce
Filippo
Maria Giordano, Pavia
Gian Maria Varanini, Università di Verona

Rosaria Marina Arena, Università di Siena
Marcella Marmo,
Università di Napoli Federico II
Dora Marucco, Università di
Torino
Massimo Mastrogregori, Università di Roma La Sapienza

Marco Mayer, Università di Firenze
Claudio Mellana, Torino

Annalucia Messina
Marica Milanesi, Università di Pavia

Claudio Moffa
Marco Mondini, Università di Padova
Davide
Montino, Università di Genova
Daniele Montino, Università di
Genova
Giovanni Montroni, Università di Napoli Federico II

Massimo Morigi
Antonio Moscato
Stefania Nanni, Università
di Roma La Sapienza
Gloria Nemec, Università di Trieste

Giacomina Nenci, Università di Perugia
Serge Noiret
Ivar
Oddone, Torino
Chiara Ottaviano, Cliomedia Officina
Maura
Palazzi, Università di Ferrara
Gianni Perona, INSMLI, Milano

Francesco Petrini
Stefano Petrungaro, Università di Venezia

Vincenzo Pinto, Università di Torino-Gerusalemme
Francesco
Piva, Università di Roma Tor Vergata
Stefano Pivato, Università
di Urbino
Alessandro Pizzorno, Istituto Universitario Europeo
Firenze
Regina Pozzi, Università di Pisa
Adriano Prosperi,
Scuola Normale Superiore di Pisa
Leonardo Rapone, Università
della Tuscia
Maurizio Ridolfi, Università della Tuscia
Gabriele
Rigano, Università per Stranieri di Perugia
Domenico Rizzo,
Università di Napoli L’Orientale
Giorgio Rochat, Università
di Torino
Giovanni Romeo, Università di Napoli Federico II

Maria Rosaria Stabili, Università di Roma III
Andrea Rossi,
Istituto di storia contemporamea, Ferrara
Rodolfo Rossi,
Università cattolica del Sacro Cuore, Brescia
Lucia Rostagno,
Università di Roma La Sapienza
Piero S. Graglia
Silvia
Salvatici, Università di Teramo
Enrica Salvatori, Università di
Pisa
Sara Sappino, Università di Pavia
Ayse Saracgil,
Università di Firenze
Laura Savelli, Università di Pisa

Biancamaria Scarcia Amoretti, Università di Roma La Sapienza

Guri Schwarz, Università di Pisa
Giovanni Scirocco,
Università di Bergamo
Francesco Scomazzon, Università di Milano

Maria Serena Piretti, Università di Bologna
Alfio
Signorelli, Università di Roma La Sapienza
Francesca Socrate,
Università di Roma La Sapienza
Simonetta Soldani, Università di
Firenze
Carlotta Sorba, Università di Padova
Carlo Spagnolo,
Università di Bari
Lorenzo Strik Lievers, Università di Milano
Bicocca
Maria Susanna Garroni, Università di Napoli
“L”Orientale”
Arnaldo Testi, Università di Pisa
Rita
Tolomeo, Università di Roma La Sapienza
Cristiana Torti

Francesco Traniello, Università di Torino
Anna Treves,
Università di Milano
Alessandro Triulzi, Università di Napoli
L’Orientale
Simona Troilo, Istituto Universitario Europeo

Gabriele Turi, Università di Firenze
Angelo Ventrone
Angelo
Ventura, Università di Padova
Claudio Venza, Università di
Trieste
Alessandra Veronese, Università di Pisa
Elisabetta
Vezzosi, Università di Trieste
Vittorio Vidotto, Università di
Roma La Sapienza
Loris Zanatta, Università di Bologna
Bruno
Ziglioli, Università di Pavia






[GotoHome_Torna alla Home Page]

Native

Articoli correlati